Il Dama, attivo dal 2007 e meglio noto come percorso Delfino, offre una corsia preferenziale, grazie a un team di lavoro multidisciplinare e alla sinergia con le altre strutture aziendali per una risposta efficace alla domanda di salute e per ridurre il
disagio dei malati e delle loro famiglie.
verranno assistiti in un contesto familiare.
Saranno gestiti negli ambulatori del Poma i casi che richiedono particolari approfondimenti strumentali. Direttamente nelle strutture, invece, i casi meno complessi, con particolare riferimento ai programmi di screening.
Il Dama, attivo dal 2007 e meglio noto come percorso Delfino, offre una corsia preferenziale, grazie a un team di lavoro multidisciplinare e alla sinergia con le altre strutture aziendali per una risposta efficace alla domanda di salute e per ridurre il
disagio dei malati e delle loro famiglie.
I pazienti, che spesso hanno difficoltà a collaborare e a rispettare le restrizioni richieste per contrastare il rischio di contagio, si sentiranno così più a loro agio e
verranno assistiti in un contesto familiare.
Saranno gestiti negli ambulatori del Poma i casi che richiedono particolari approfondimenti strumentali. Direttamente nelle strutture, invece, i casi meno complessi, con particolare riferimento ai programmi di screening.
Il Dama, attivo dal 2007 e meglio noto come percorso Delfino, offre una corsia preferenziale, grazie a un team di lavoro multidisciplinare e alla sinergia con le altre strutture aziendali per una risposta efficace alla domanda di salute e per ridurre il
disagio dei malati e delle loro famiglie.
all’attività programmata – Otorinolaringoiatria e Foniatria, Gastroenterologia
– sono stati chiusi durante la fase più critica dell’epidemia.
Lunedì la riapertura, contestualmente all’avvio in parallelo della nuova iniziativa, che prevede l’esecuzione di prestazioni direttamente nelle 44 strutture per disabili della provincia di Mantova: esami ematochimici e cardiologici, visite e test sierologici Covid.
I pazienti, che spesso hanno difficoltà a collaborare e a rispettare le restrizioni richieste per contrastare il rischio di contagio, si sentiranno così più a loro agio e
verranno assistiti in un contesto familiare.
Saranno gestiti negli ambulatori del Poma i casi che richiedono particolari approfondimenti strumentali. Direttamente nelle strutture, invece, i casi meno complessi, con particolare riferimento ai programmi di screening.
Il Dama, attivo dal 2007 e meglio noto come percorso Delfino, offre una corsia preferenziale, grazie a un team di lavoro multidisciplinare e alla sinergia con le altre strutture aziendali per una risposta efficace alla domanda di salute e per ridurre il
disagio dei malati e delle loro famiglie.
pazienti e ridurre gli accessi in ospedale. Il progetto, legato alle esigenze
dell’emergenza Covid, è partito lunedì e vede impegnati medici e infermieri
dell’Accoglienza Medica Disabili-Dama, guidata da Antonia Semeraro, nell’ambito
della struttura Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso diretta da Massimo
Amato.
I professionisti del Dama gestiscono circa 1.500 pazienti con grave deficit cognitivo, attraverso percorsi protetti all’interno dell’ospedale. Gli ambulatori dedicati
all’attività programmata – Otorinolaringoiatria e Foniatria, Gastroenterologia
– sono stati chiusi durante la fase più critica dell’epidemia.
Lunedì la riapertura, contestualmente all’avvio in parallelo della nuova iniziativa, che prevede l’esecuzione di prestazioni direttamente nelle 44 strutture per disabili della provincia di Mantova: esami ematochimici e cardiologici, visite e test sierologici Covid.
I pazienti, che spesso hanno difficoltà a collaborare e a rispettare le restrizioni richieste per contrastare il rischio di contagio, si sentiranno così più a loro agio e
verranno assistiti in un contesto familiare.
Saranno gestiti negli ambulatori del Poma i casi che richiedono particolari approfondimenti strumentali. Direttamente nelle strutture, invece, i casi meno complessi, con particolare riferimento ai programmi di screening.
Il Dama, attivo dal 2007 e meglio noto come percorso Delfino, offre una corsia preferenziale, grazie a un team di lavoro multidisciplinare e alla sinergia con le altre strutture aziendali per una risposta efficace alla domanda di salute e per ridurre il
disagio dei malati e delle loro famiglie.
Medici e infermieri eseguono le prestazioni direttamente in 44 strutture, seguiti 1.500 pazienti. Riaperti anche gli ambulatori dedicati in ospedale
Il personale del Delfino si sposta nelle strutture per disabili per facilitare la cura dei
pazienti e ridurre gli accessi in ospedale. Il progetto, legato alle esigenze
dell’emergenza Covid, è partito lunedì e vede impegnati medici e infermieri
dell’Accoglienza Medica Disabili-Dama, guidata da Antonia Semeraro, nell’ambito
della struttura Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso diretta da Massimo
Amato.
I professionisti del Dama gestiscono circa 1.500 pazienti con grave deficit cognitivo, attraverso percorsi protetti all’interno dell’ospedale. Gli ambulatori dedicati
all’attività programmata – Otorinolaringoiatria e Foniatria, Gastroenterologia
– sono stati chiusi durante la fase più critica dell’epidemia.
Lunedì la riapertura, contestualmente all’avvio in parallelo della nuova iniziativa, che prevede l’esecuzione di prestazioni direttamente nelle 44 strutture per disabili della provincia di Mantova: esami ematochimici e cardiologici, visite e test sierologici Covid.
I pazienti, che spesso hanno difficoltà a collaborare e a rispettare le restrizioni richieste per contrastare il rischio di contagio, si sentiranno così più a loro agio e
verranno assistiti in un contesto familiare.
Saranno gestiti negli ambulatori del Poma i casi che richiedono particolari approfondimenti strumentali. Direttamente nelle strutture, invece, i casi meno complessi, con particolare riferimento ai programmi di screening.
Il Dama, attivo dal 2007 e meglio noto come percorso Delfino, offre una corsia preferenziale, grazie a un team di lavoro multidisciplinare e alla sinergia con le altre strutture aziendali per una risposta efficace alla domanda di salute e per ridurre il
disagio dei malati e delle loro famiglie.
Medici e infermieri eseguono le prestazioni direttamente in 44 strutture, seguiti 1.500 pazienti. Riaperti anche gli ambulatori dedicati in ospedale
Il personale del Delfino si sposta nelle strutture per disabili per facilitare la cura dei
pazienti e ridurre gli accessi in ospedale. Il progetto, legato alle esigenze
dell’emergenza Covid, è partito lunedì e vede impegnati medici e infermieri
dell’Accoglienza Medica Disabili-Dama, guidata da Antonia Semeraro, nell’ambito
della struttura Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso diretta da Massimo
Amato.
I professionisti del Dama gestiscono circa 1.500 pazienti con grave deficit cognitivo, attraverso percorsi protetti all’interno dell’ospedale. Gli ambulatori dedicati
all’attività programmata – Otorinolaringoiatria e Foniatria, Gastroenterologia
– sono stati chiusi durante la fase più critica dell’epidemia.
Lunedì la riapertura, contestualmente all’avvio in parallelo della nuova iniziativa, che prevede l’esecuzione di prestazioni direttamente nelle 44 strutture per disabili della provincia di Mantova: esami ematochimici e cardiologici, visite e test sierologici Covid.
I pazienti, che spesso hanno difficoltà a collaborare e a rispettare le restrizioni richieste per contrastare il rischio di contagio, si sentiranno così più a loro agio e
verranno assistiti in un contesto familiare.
Saranno gestiti negli ambulatori del Poma i casi che richiedono particolari approfondimenti strumentali. Direttamente nelle strutture, invece, i casi meno complessi, con particolare riferimento ai programmi di screening.
Il Dama, attivo dal 2007 e meglio noto come percorso Delfino, offre una corsia preferenziale, grazie a un team di lavoro multidisciplinare e alla sinergia con le altre strutture aziendali per una risposta efficace alla domanda di salute e per ridurre il
disagio dei malati e delle loro famiglie.