Ho conosciuto le iniziative della Associazione Donatori di musica due anni fa, durante una lunga fase di ricovero in Oncologia del “Carlo Poma” a causa di una gravissima forma tumorale. Un lungo periodo, iniziato con pochissime speranze, ma che tutt’ora invece prosegue con netti miglioramenti tutti legati al lavoro e alla dedizione di Maurizio Cantore, insieme al collega Roberto Barbieri, a tutti i loro grandissimi collaboratori di ogni ordine e grado. Un reparto veramente eccezionale, pur avendo a che fare con situazioni quasi sempre molto gravi. Mi hanno letteralmente salvato la vita, e pure fatto appunto conoscere una esperienza musicale di grande utilità e qualità per persone che vivono momenti così complicati.
Partendo dai concerti in reparto, sempre di grande livello, sino ad arrivare alle iniziative di questo periodo, con grandi artisti che, con l’ausilio della tecnologia, suonano e si esibiscono direttamente e personalmente “in casa” di noi pazienti tramite la piattaforma zoom, allietando e tenendo compagnia a molti di noi con grande efficacia!
Io ho avuto a che fare diverse volte con il Maestro Luca Schieppati, noto pianista milanese di fama internazionale, e sua moglie Külli, soprano estone di grande valore.
Oltre ad aver goduto di molta buona musica e di bellissime voci, ho conosciuto nuovi amici, disponibilissimi e gentilissimi, e sono certo che la loro conoscenza proseguirà anche oltre questa occasione!
Ringrazio quindi Cantore per queste iniziative che certamente aiutano tutti noi a vivere meglio l’ambiente ospedaliero e a mantenere i contatti anche con scopi ludici, ma ringrazio anche la Direzione Generale della nostra ASST, nella persona di Raffaello Stradoni e dei suoi collaboratori, per il sostegno e supporto che dà a queste attività. Ne ho prove e riscontri.
Ritengo molto importante che anche in momenti complicati e di emergenza come questi, si diano segnali di normalità e continuità nei servizi rivolti ai malati cronici come noi, continuità mai mancata peraltro, anche nelle visite e nelle terapie. Anche questo lo testimonio con grande gioia e con spirito di riconoscenza.
Paolo Caleffi