Paradigma (Wish you were here) | Luca Minucelli

Un bambino, con il naso e le mani schiacciate contro il cristallo, mi faceva le boccacce mentre la madre cercava di trascinarlo verso la scuola. Gli altri passanti mostravano poco interesse, presi com’erano dalla fretta mattutina non badavano a quello che avevano davanti agli occhi tutti i giorni.

Un tempo era stato così anche per me: le ore spremute dalle cose da fare, essere performante, muoversi, spostarsi, rispettare i tempi, divertirsi nel tempo libero. Già, divertirsi nel tempo libero. Ma da cosa doveva essere libero il tempo e da cosa, precisamente, dovevo divertere? Non lo sapevo ma ricordavo che quando le passioni erano vive non avevo tempo libero e non mi interessava averlo. Fu quando iniziai a pensare di dover essere normale che l’ingranaggio cominciò a girare e del desiderio rimase la diluizione omeopatica dello svago.

Poi ci fu il cambio di paradigma. Camminavo spedito lungo il corso quando vidi che il negozio di animali, che faceva angolo con il vicolo, aveva un bellissimo acquario. Guardai l’orologio e decisi che potevo permettermi di perdere dieci minuti. Mi avvicinai alla vetrina e cominciai ad osservare quei piccoli esserini che si movevano con eleganza in quel piccolo mondo senza parole e senza contatti. Mi chiesi a cosa pensasse un piccolo guppy dalla grande coda, un corydoras maculato o lo strano pesce neon e in quel momento accadde: il peso del corpo svanito insieme ai vestiti, il respiro immobile, gli arti trasformati e flessibili. Catapultato dall’altra parte del vetro ero improvvisamente costretto ad osservare il mondo e gli umani, che avevo solo sfiorato, senza poter dire una parola. Ho imparato tanto dal silenzio e ora vorrei dire molte cose ma, tra queste, ce n’è solo una che davvero meriti di esser pronunciata: vorrei che anche tu fossi qui.

Luca Minucelli

So, so you think you can tell
Heaven from hell
Blue skies from pain
Can you tell a green field
From a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?
Did they get you to trade
Your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees?
Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change?
Did you exchange
A walk on part in the war
For a lead role in a cage?
How I wish, how I wish you were here
We’re just two lost souls
Swimming in a fish bowl
Year after year
Running over the same old ground
And how we found
The same old fears
Wish you were here

Wish you are here
Pink Floyd
David Gilmour / Roger Waters

I racconti riportati nella sezione “In punta di penna” sono stati scritti da un gruppo di autori appartenenti al Centro Bella Penna curato da Nora de Giacomo.

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