Obiettivo: miglioramento elle cure. Analizzati i casi di oltre 1300 pazienti per incrementare qualità e sicurezza
di Massimo Amato
Direttore Pronto Soccorso Asola ASST Mantova
Uno studio retrospettivo sul ricovero inappropriato dei pazienti provenienti del Pronto Soccorso per migliorare la qualità e la sicurezza dell’assistenza, ottimizzando l’impiego delle risorse e l’efficienza di ASST. La ricerca sarà presentata nell’ambito di un convegno internazionale – International Conference for EBHC Teachers and Developers, che si terrà a Taormina dal 6 al 9 novembre – dal direttore del Pronto Soccorso di Asola Massimo Amato, tra i pochi relatori italiani a intervenire al prestigioso evento.
L’obiettivo è stato quello di quantificare i ricoveri inappropriati, secondo criteri scientifici legati alle condizioni cliniche e ai bisogni assistenziali dei pazienti presi in carico dal Pronto Soccorso di Mantova. Lo studio ha preso in esame i casi di 1.377 pazienti, in un periodo compreso fra gennaio 2016 e febbraio 2017. Ha coinvolto oltre a Massimo Amato, il direttore medico del presidio di Mantova Consuelo Basili, la bed manager Morena Bolognini, il biostatistico Guseppe Lucchini e il responsabile di AAT 118 Mantova Pier Paolo Parogni, coadiuvati dal medical writer Johanna Chester.
I pazienti sono stati suddivisi per età anagrafica in quattro gruppi – dai maggiori di 14 anni fino agli ultra 80enni – prendendo in considerazione la causa e la durata del ricovero, oltre che le modalità di dimissione e altri elementi chiave. I professionisti sono giunti a delineare l’ipotesi di un approccio specifico per i malati più anziani e pluripatologici, che tenga conto della condizione di fragilità e complessità di questi ultimi. Sulla base dei risultati osservati, è stato progettato uno studio sperimentale che in questi mesi sta vedendo partecipi medici e infermieri del Pronto Soccorso di Asola nell’applicazione pratica dei principi di una migliore appropriatezza di ricovero del paziente cronico.
Qualche dato emerso dalla ricerca. Il 37,9 per cento dei ricoveri è risultato inappropriato secondo un modello di multidimensionale di rischio clinico e assistenziale adottabile già in valutazione primaria in Pronto Soccorso. Più della metà di questi ricoveri si riferiscono a pazienti giunti in Pronto Soccorso tramite ambulanza. L’83 per cento di queste persone ha più di 65 anni, indicando che il problema della patologia cronica è un nodo fondamentale al miglioramento dei setting di ricovero.
I dati di inappropriatezza così osservati dimostrano l’esigenza organizzativa di collocare già dal Pronto Soccorso i pazienti all’interno di un corretto setting di cura (ospedale per acuti, cure sub-acute, assistenza domiciliare). Il modello di intensità di cura è inoltre uno strumento versatile di monitoraggio dell’andamento del paziente anche tra professionisti diversi che operano in ambienti diversi (ospedale, territori, residenzialità).