Circa 90 visite con gli endocrinologi. Importante come forma di prevenzione delle patologie tiroidee l’alimentazione e l’assunzione di sala iodato
L’11 maggio, in piazza Marconi a Mantova, l’Associazione Mogli Medici Italiani – Donne per la salute – sezione di Mantova ha aderito all’iniziativa del Ministero della Salute con una giornata per la salute delle donne, organizzando uno screening di base per problemi della tiroide in concomitanza con la Settimana mondiale della tiroide. Contemporaneamente, con il motto “Regala un sorRISO ad un bambino e un FIORE alla sua mamma”, le volontarie hanno venduto riso e fiori per raccogliere fondi al fine di acquistare un’apparecchiatura per la Pediatria di Mantova.
I principali sponsor sono stati Riseria Roncaia, Bonini Fiori e Grossi store. Hanno collaborato, inoltre, i volontari dell’associazione Cuore Amico, i medici Barbara Presciuttini e Roberto Olivetti. La manifestazione ha avuto il patrocinio del Ministero della salute, dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Mantova, dell’ASST Carlo Poma e del Comune di Mantova.
Gli endocrinologi hanno visitato circa 90 persone e fornito informazioni sulle funzioni della tiroide, un’importante ghiandola posizionata alla base del collo, responsabile di moltissime funzioni vitali e regolatrice del metabolismo basale durante tutto l’arco della vita, con quel che consegue sul piano della crescita e dello sviluppo, delle funzioni del sistema nervoso centrale, del cuore, dell’intestino, del sistema riproduttivo e sull’utilizzazione di zuccheri, grassi e proteine. Una riduzione (ipotiroidismo) o un eccesso (ipertiroidismo) del funzionamento della tiroide alterano tutti questi processi e, quindi, possono provocare problemi intestinali, cardiopalmo, scompenso cardiaco, obesità o dimagrimento non programmato, dolori muscolari, depressione o ansia, tremori, osteoporosi, problemi oculari, difficoltà di concepimento, aborto, gozzo.
La carenza iodica e la predisposizione genetica sono le cause più frequenti di patologia della tiroide. Fondamentale è l’assunzione di iodio, elemento presente soprattutto negli alimenti di origine marina, necessario per la produzione degli ormoni tiroidei. La provincia di Mantova, però, è un’area carente di iodio (da qui l’idea di uno screening) ed è per questo che è molto importante integrarlo usando in cucina il sale iodato, disponibile in tutti i negozi per legge.
Il motto della campagna ministeriale di anni fa è stato a favore dell’utilizzo di poco sale (perché il sale fa aumentare la pressione arteriosa del sangue), quindi a favore di “un pizzico di sale iodato!”. In passato, a causa di questa carenza esistevano il gozzo e il cretinismo endemico. Durante la gravidanza e l’allattamento le donne hanno bisogno di un apporto maggiore di iodio, quindi devono assumere una quantità supplementare di iodio, ricorrendo a specifiche integrazioni, e devono controllare l’esame del sangue che mostra la funzionalità della ghiandola tiroidea (TSH).
Sintomi e segni di Ipertiroidismo (eccesso di ormoni tiroidei) sono ansia, nervosismo, insonnia, tachicardia, aritmie, cardiopalmo, dispnea da sforzo, dimagrimento rapido, intolleranza al caldo, sudorazione eccessiva, tremori muscolari, diarrea , affaticabilità, aborto, distacco placenta, parto pretermine, osteoporosi e, talvolta, problemi oculari. Sintomi e segni di Ipotiroidismo (carenza di ormoni tiroidei) sono stanchezza cronica, sonnolenza, eloquio rallentato, depressione, aumento del peso, stipsi, cute secca, unghie fragili, intolleranza al freddo, aumento del colesterolo, disturbi della memoria, irregolarità mestruale, aborto, distacco di placenta, scarsa crescita fetale.
Fermo restando che esiste un’ereditarietà per le malattie della tiroide, la prevenzione si fa a tavola con un’alimentazione varia, che comprenda l’assunzione quotidiana di iodio e di selenio, con sale iodato, pesce, carne, latte e latticini, uova, verdura, frutta fresca e frutta secca. Solo se si soffre di ipertiroidismo si deve evitare il sale iodato, perché lo iodio stimola il rilascio degli ormoni tiroidei. Molto utile anche l’attività fisica. Lo screening ecografico universale non è consigliato perché rilevare noduli clinicamente non significativi può destare inutili preoccupazioni, vista la bassa percentuale di tumori maligni nell’ambito della patologia nodulare e la loro lenta crescita. Consigliato eseguire un’ecografia a chi ha un gozzo, una disfunzione della ghiandola o familiarità per problemi della tiroide.
Nella fotografia un momento dello screening gratuito organizzato da AMMI