Allattamento al seno: l’ASST punta al certificato di Comunità amica dei bambini

Una iniziativa promossa da OMS e Unicef a sostegno delle mamme, dei loro figli e dell’intera comunità, con l’intento di generare una nuova cultura

di Valeria Fasolato
Direttore struttura Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale ASST Mantova

 

L’ASST di Mantova in corsa per il certificato di Comunità amica dei bambini per l’allattamento materno. Si tratta di un’iniziativa promossa da Oms e Unicef, basata sulla realizzazione di sette passi, traguardi che le comunità devono raggiungere per potere ottenere questo riconoscimento. L’obiettivo è fare adottare buone pratiche per l’allattamento materno agli operatori a contatto con le donne in gravidanza, alle madri e ai bambini.

La promozione dell’allattamento materno è considerata una priorità di salute pubblica, addirittura un diritto per la mamma e per il bambino sancito nell’articolo 24 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i bambini siano allattati al seno in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita e che il latte materno rimanga il latte di prima scelta, anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino a due anni di vita e oltre, e comunque finché madre e bambino lo desiderino.

Nel 1990 OMS e UNICEF hanno quindi lanciato una campagna mondiale per la promozione dell’allattamento al seno, volta a invertire la tendenza all’uso dei sostituti del latte materno e a sostenere tutti gli sforzi mirati alla corretta nutrizione dei bambini. Nel 1992 è nata la Baby Friendly Hospital Initiative – BFHI (Ospedali amici dei bambini) volta a incoraggiare le buone pratiche per la promozione dell’allattamento materno.

Inoltre nell’ottobre 2007 è stata lanciata a livello nazionale anche l’iniziativa Comunità amiche dei bambini per l’allattamento materno per estendere anche sul territorio i criteri fondanti del programma Ospedali amici dei bambini con i Sette passi per una Comunità amica dei bambini per l’allattamento materno nel pieno rispetto del Codice Internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno in cui destinatari finali e veri protagonisti dell’iniziativa sono le mamme con i loro neonati, la famiglia e l’intera comunità.

Caratteristica peculiare della Comunità amica dei bambini è senz’altro la complessità poiché risulta più facile creare omogeneità di comportamento in professionisti che operano nello stesso luogo, mentre è difficile espanderla nei territori dove l’organizzazione è molto variabile a seconda non solo del Paese, ma anche della Regione.  ATS Val Padana ha intrapreso tale percorso istituendo nell’aprile 2017 un gruppo di lavoro che trovasse un minimo comune denominatore alle varie realtà.

La necessità di intraprendere tale percorso è nata a seguito di un’indagine eseguita sul nostro territorio da ATS circa i comportamenti in gravidanza e i tempi di allattamento esclusivo delle mamme della nostra ASST. Da tale indagine è emerso che uno dei determinanti dell’abbandono in modo precoce dell’allattamento al seno esclusivo è che la madre si sente sola e poco supportata dalle strutture sanitarie in questo senso.

Il progetto della Comunità amica dei bambini per l’allattamento materno mira a fornire alle madri tutte le informazioni e il sostegno necessario per l’allattamento. Un sostegno che a partire dal periodo della gravidanza, deve proseguire nei primi anni di vita del bambino. Sostenere l’allattamento materno significa sostenere anche le capacità genitoriali delle nuove famiglie e per far ciò sono fondamentali anche i contributi delle associazioni di volontariato presenti sul territorio come l’associazione Gocce di Latte.

I punti nascita ospedalieri e il territorio devono quindi lavorare congiuntamente nella formazione del personale in modo da poter fornire alle donne informazioni univoche. I corsi di formazione sono partiti già all’inizio del 2018 e hanno posto insieme nel lavoro di aula diverse figure professionali dei vari sevizi territoriali comprendendo i pediatri di libera scelta. Tale attività è stata molto utile perché la conoscenza diretta dei vari professionisti ha contribuito a creare una continuità assistenziale e una omogeneità nelle informazioni che vengono date alla madri. Inoltre uno dei passi segnala l’importanza della creazione di ambienti accoglienti, i Baby pit stop di Unicef Italia in cui le madri con i loro bambini si sentano le benvenute ad allattare.

Creare una comunità amica dei bambini è il primo passo per creare una cultura a sostegno dell’allattamento e garantire il diritto di madre a bambino all’allattamento. L’allattamento dà un sensibile contributo alla promozione della salute, ad esempio prevenendo l’obesità, ma anche l’empowerment delle madri, che hanno così la possibilità di compiere una scelta informata.

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