Pallina e racchetta alleati per la salute: un elisir di lunga vita

Uno sport per tutte le età, che offre significativi benefici a muscoli, cervello, ormoni e psiche dei giocatori. Anche la colonna vertebrale è al sicuro

di Marina Bocca
Collaboratore tecnico professionale Area Motoria ASST Mantova

 

Ho imparato a giocare a tennis da bambina…ho il ricordo nitido di quando mia madre mi faceva sedere a bordo campo per seguirla nei suoi tornei ed io l’ammiravo con estasi.

Da lì il mio amore per il tennis, le mie prime lezioni con il maestro a 6 anni e poi la mia breve e non proprio nota carriera nel favoloso mondo della terra rossa. Ma…al di là del mio storico, perché giocare a tennis? Quali sono i vantaggi?

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Oxford e pubblicata nel 2018 sul British Journal Of Sports Medicine, il tennis è risultato al secondo posto, dopo il nuoto, tra gli sport che allungano la vita. La ricerca ha coinvolto più di 80.000 persone di 52 anni di media. Mettendo a confronto per 9 anni gli sportivi con i soggetti sedentari, è risultato che il rischio di morte per gli appassionati della racchetta è di circa la metà rispetto a chi non si allena.

Cuore e muscoli più tonici
Secondo un altro studio pubblicato dal New England Journal Of Medicine  il tennis fa parte degli sport che, se praticati per almeno tre ore a settimana, combattono il rischio di malattie cardiovascolari. Allena poi la resistenza. Si susseguono fasi di gioco molto intense e veloci, che aiutano a costruire una muscolatura tonica soprattutto su addome, schiena, glutei e spalle, muscoli fondamentali anche per sostenere la colonna vertebrale.

Equilibrio, coordinazione e meno calorie
Devi anticipare il gioco dell’avversario e reagire in tempi rapidi. Ciò vuol dire imparare a prendere decisioni veloci, ma anche migliorare l’equilibrio e la coordinazione. In un singolo di tennis si bruciano 8 met (il met è l’unità di misura del dispendio energetico); in un’ora di nuoto “solo” 6! Inoltre, si raggiunge mediamente il 70 per cento della frequenza cardiaca massima, il range migliore per bruciare i grassi. Si perdono tra  420 e  600 calorie per ora di gioco.

Schiena e neuroni al sicuro
Serve concentrazione in ogni istante, nonché capacità di trovare strategie. Questa continua attività rafforza le connessioni neuronali. Lo studio della Isico (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) pubblicato nel 2016 sulla rivista European Spine Journal sfata inoltre falso mito secondo cui questo sport potrebbe causare il mal di schiena e in certi casi aggravare la scoliosi. Sono stati messi a confronto cento 12enni tennisti agonisti con duecento studenti della stessa età che non giocano. Dai dati non sono emerse differenze fra i due gruppi. Sicuramente la preparazione atletica, aiuta a compensare la muscolatura utilizzata nel tennis, sport che per eccellenza è sempre stato definito “asimmetrico”. E che tra l’altro si può praticare, con intensità diverse e dopo un controllo medico, a tutte le età. Basta abbassare la velocità dei palleggi.

Più pazienza e più ossigeno
Undici ore di seguito? È il record della partita più lunga della storia. Ma prima di arrivare a questi livelli dovete iniziare a lavorare sulla vostra pazienza. Il tennis è ideale questo. Inoltre, lo stato aerobico permette di rinforzare i polmoni e così di respirare meglio, dispensando il massimo di energie a tutto l’organismo. L’ossigeno nutre anche lo spirito.

Anche gli ormoni in salute
Il lavoro in parallelo aerobico e anaerobico è eccellente. Vengono prodotti peptidi (polimeri di amminoacidi o proteine) che aiutano a riparare le lesioni muscolari, ridurre l’infiammazione cronica e rigenerare i tessuti. Anche il sistema endocrino ne avrà giovamento. 

Alcuni suggerimenti
Un corso con un maestro federale è fondamentale: il tennis è uno sport molto tecnico, servono le basi giuste. Attenti poi, all’abbigliamento. Le scarpe da running o da palestra non vanno bene. Quelle da tennis hanno il bordo arrotondato, adatto alle scivolate; inoltre le protezioni anteriori e laterali e i cuscinetti specifici evitano le infiammazioni al tendine d’Achille.

 

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