Campane tibetane per risvegliare emozioni

Al Centro Psico Sociale gruppo rilassamento con pazienti e operatori

Di i professionisti del Gruppo Rilassamento

“Canterò il tuo nome come la valle canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde.”
(Kahlil Gibran
)

Il suono è stato utilizzato con successo come forza guaritrice da migliaia di anni in tutte le civiltà antiche. In particolare nella cultura orientale sono stati utilizzati i suoni armonici e melodici prodotti dalle campane tibetane: si è riscontrato, anche nella moderna medicina, che questi suoni hanno un effetto terapeutico sulla respirazione, sul  ritmo cardiaco, sulla circolazione e sulla pressione arteriosa, risvegliando e riequilibrando l’armonia del nostro sistema corporeo, emozionale e psichico.

Da circa un anno, il Centro Diurno del CPS di Mantova ha organizzato un Gruppo Rilassamento, un’attività di espressione emozionale attraverso tecniche e strumenti (campane tibetane, koshi, bastone della pioggia, olii essenziali, essenze naturali) che favoriscono l’allentamento delle tensioni fisiche ed emotive e che promuovono   benessere. Partecipano 20 pazienti suddivisi in due sottogruppi, ogni incontro dura un’ora e si ripete due volte alla settimana: l’incontro è condotto da una infermiera abilitata al massaggio sonoro e a tecniche di rilassamento ed è coadiuvata dalle altre operatrici del CD.

Tornano alla mente le frasi in un famoso haiku di Basho: Dilegua l’eco della campana del tempio: persiste la fragranza delicata dei fiori. Ed è sera”.

Gli obiettivi di questo laboratorio sono quelli di scoprire e di ritrovare la consapevolezza corporea anche tramite visualizzazioni guidate; suscitare sensazioni positive attraverso descrizioni guidate di ambienti suggestivi ha come fine  ridurre lo stress, l’ansia, le contratture muscolari e favorire l’apprendimento di comportamenti che facilitino il rilassamento anche in autonomia.

Con il susseguirsi degli incontri, si è notato un decisivo miglioramento della sintomi ansiosi, che si protrae nel tempo, come confermato dalle parole degli stessi pazienti: “Le cose migliori e più belle non si possono vedere e nemmeno toccare, vanno sentite con il cuore”; “ …mi sento come inebriato, come catturato da questo fluido!”;”…le campane tibetane si sono portate via i mie pensieri brutti e i miei dolori”.

Concludiamo ripensando alle parole dello scrittore Fabrizio Caramagna: “Mi piace la notte guardare le stelle… sono come cento miliardi di campane che festeggiano – con un suono che non arriva fin quaggiù – la presenza dell’infinito”.

 

Nella fotografia un’operatrice del CPS impegnata nell’attività di rilassamento con una paziente

 

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