Signora Parkinson, il progetto ‘Allena-mente’ per stimolare la funzione cognitiva dei malati

Gruppi condotti da una psicologa fanno leva sui punti di forza finalizzati a contrastare il declino cognitivo, un intervento non farmacologico con evidenze scientifiche

La malattia di Parkinson spesso viene erroneamente descritta come un disturbo esclusivamente del movimento, ma accanto i noti “sintomi motori”, altrettanta rilevanza rivestono i “sintomi non motori” che contribuiscono alla complessità della malattia e impattano in modo significativo sulla qualità di vita sia delle persone sia di coloro che li assistono.

Con il termine sintomi non motori si fa riferimento a un’ampia ed eterogenea classe di sintomi, tra i quali sintomi cognitivi che possono riguardare molteplici abilità cognitive quali memoria, attenzione, linguaggio, abilità visuo-spaziali o prassiche anche se i profili cognitivi più comuni si caratterizzano per deficit specialmente a carico delle funzioni esecutive. Il termine funzioni esecutive racchiude un insieme di processi cognitivi di “alto livello” che regolano il nostro comportamento. Queste abilità sono costantemente implicate nella vita quotidiana poiché ci permettono di creare strategie e piani per raggiungere un obiettivo.

La stimolazione cognitiva è un intervento non farmacologico con evidenze scientifiche di efficacia nel contrastare il declino cognitivo. L’obiettivo è massimizzare le funzioni residue di un individuo per compensare quelle deficitarie e mantenere il più a lungo possibile un buon livello di autonomia individuale. Gli effetti compensativi sono possibili grazie alla plasticità cerebrale ovvero la capacità del nostro cervello di riorganizzarsi e modellarsi nel tempo, sia a livello funzionale che strutturale, in risposta a stimoli interni o esterni, adattandosi all’ambiente circostante e all’esperienza. L’obiettivo non è guarire il paziente o recuperare abilità cognitive danneggiate ma far in modo che si raggiunga il miglior livello di funzionamento cognitivo possibile, sfruttando il potenziale di reti neurali ancora integre di compensare eventuali perdite dovute ad invecchiamento sano o patologico.

Tramite il progetto ALLENA-MENTE, l’associazione Signora Parkinson offre la possibilità di partecipare ad incontri di stimolazione cognitiva di gruppo guidati da una psicologa, attraverso semplici esercizi con carta e matita da svolgere in un contesto relazionale positivo e promuovente esperienze gratificanti.

Inizialmente svolti a livello individuale e poi analizzati in gruppo tramite uno spazio di confronto attivo in cui si invita le persone a riflettere sulle strategie cognitive utilizzate nella risoluzione del compito e sull’efficacia delle stesse, al fine di condividerle ed arricchire il repertorio strategico individuale di ognuno. In questo modo è possibile favorire la sviluppo di nuove strategie che da una parte possono sostenere il successo della prestazione, dell’altra essere generalizzate alle sfide della vita quotidiana. In questo processo lo psicologo guida i ragionamenti, offre suggerimenti e promuove un clima di sospensione del giudizio, invitando a non focalizzarsi sugli errori commessi bensì sulle personali risorse e punti di forza. Gli incontri si svolgono in presenza con cadenza mensile a Mantova (qui sotto due momenti dei laboratori).

 

 

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