Menopausa fra disturbi del tratto genitourinario e alterazioni muscoloscheletriche

Le artralgie tipiche di questo momento fisiologico vanno distinte da quelle causate dall’artrite reumatoide, con picco di incidenza nelle donne di 50 anni

La menopausa, definita come l’assenza di ciclo mestruale per almeno 12 mesi, è un momento fisiologico della vita delle donne, che avviene mediamente a 52 anni di vita. Le variazioni ormonali che sottendono questo momento, ed in particolare la riduzione dei livelli plasmatici di estrogeni, sono considerate la causa delle manifestazioni cliniche cui va incontro la maggior parte delle donne. Di fatto, più del 70 per cento delle donne, in corrispondenza della menopausa, sperimenta sintomi ed alterazioni, oltre che del tratto genitourinario, anche del sistema muscoloscheletrico, come dolori articolari, riduzione della massa muscolare, diminuzione della densità minerale ossea che porta eventualmente ad osteopenia e quindi osteoporosi.

I dolori articolari correlati alla menopausa sono tipicamente di tipo meccanico, cioè si presentano alla ripresa del movimento, migliorano col riposo e non sono in genere associati ad alterazioni clinicamente apprezzabili. Le precisazioni sulle caratteristiche dei sintomi sono doverose in quanto nelle donne di 50 anni si ha il picco di incidenza della patologia reumatica che per eccellenza si manifesta con artralgie: l’artrite reumatoide. In tal caso tuttavia le algie articolari si acuiscono col riposo e in particolare di notte, sono associate a rigidità mattutina che persiste per più di mezz’ora e a tumefazione (gonfiore) articolare. Per distinguere fra dolori correlati alla menopausa e l’insorgenza della malattia reumatica potrebbe comunque rendersi necessario il consulto del medico di medicina generale o dello specialista reumatologo.

La riduzione degli estrogeni circolanti è responsabile anche della diminuzione della densità minerale ossea. L’osteoporosi è una patologia silente, che tuttavia può essere prevenuta e trattata, prima che porti a fratture da fragilità e conseguenti dolore cronico, disabilità e mortalità. La diagnosi avviene tramite una metodica chiamata MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), un’indagine radiologica che sfrutta i raggi X per valutare la densità minerale ossea. Tale esame risulta indicato in tutte le donne oltre i 65 anni di età, prima se presenti fattori di rischio quali ad esempio famigliarità, tabagismo, terapia steroidea cronica o alcune patologie come diabete mellito e celiachia. In caso di riscontro di una forma severa di osteoporosi il medico curante può valutare l’avvio di una specifica terapia piuttosto che la necessità di intervento dello specialista che si occupa di malattie osteometaboliche (bone expert).

Il periodo di transizione alla menopausa pertanto, pur essendo un momento fisiologico, può essere caratterizzato da sintomi, segni o alterazioni di specifici esami che possono essere meritevoli di accertamenti specialistici, anche grazie al confronto col proprio medico curante.

Di Marilena Frigato, Irene Gavioli, Francesca Bartoli, Enrico Colombo, reumatologi Asst Mantova

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