L’artista lavora soprattutto il ferro e il legno, la sua passione è nata dallo studio di Picasso. In nostra nello spazio Hallart del Carlo Poma fino al 19 gennaio
Poesia Geometrica di Le Rond – Giovanni Lamberti – è la nuova mostra ospitata nello spazio Hallart dell’ospedale di Mantova, inaugurata il 13 settembre visitabile fino al 19 gennaio 2025. Sul percorso tracciato da un progettare artistico che si è alimentato negli anni di una costante ricerca di solidità e insieme di leggerezza, Lamberti ha raggiunto nell’ultimo periodo uno spazio espressivo connotato da una nuova consapevolezza della propria visione, dei propri mezzi, dei propri fini. La sua avventura artistica ha radici molto lontane nel tempo.
Quando hai iniziato ad esercitare la tua arte? Come è nata questa passione?
Sin da giovanissimo ho concentrato l’attenzione sul disegno e sul colore: ho nel mio studio un paesaggio e una natura morta del 1968, a testimoniare l’attenzione e la passione che mi ha sempre caratterizzato. Devo dire che in effetti sono stato particolarmente attratto dalle opere più famose di Picasso e, qualche anno dopo, ma sempre giovane, ho realizzato alcune versioni personalizzate del grande maestro. Mi è rimasta un’immagine di un’opera del 1971 delle ‘Demoiselles d’Avignon’: penso che la vera passione sia nata in queste occasioni in cui mi sono avvicinato al grande artista.
C’è un legame fra la tua arte e la professione di commercialista e consulente di nuclei di valutazione aziendali o sono due mondi completamente separati?
Apparentemente non sembrerebbe ma, approfondendo la questione, si può sostenere che in effetti sussiste un legame: diverse realizzazioni sono forme geometriche che, oltre a testimoniare la correlazione congenita alla natura – per esempio l’esagono presente nel mondo delle api, nei fiocchi di neve, nella Valle dei Giganti in Irlanda e così via – possono ritenersi espressione di una logica che gravita più nell’emisfero razionale che in quello creativo; e così nell’esercizio della professione ho verificato in varie occasioni che talune riflessioni derivanti dall’emisfero creativo sono invece servite a contribuire alla soluzione di situazioni o logiche professionali.
Che materiali usi e perché privilegi questi materiali rispetto ad altri?
Dopo anni di ricerca, e dopo avere attraversato di versi periodi artistici, sono approdato al legno e al ferro. Il legno è spesso riciclato dalle cave di marmo, di regola. Utilizzo i due materiali singolarmente, ma anche qualche volta ‘insieme’ là dove l’opera viene realizzata sia in legno che in ferro.
Cosa sperimenti, quando fai arte, sul piano emotivo e di realizzazione personale?
È difficile descrivere e riuscire a dettagliare il processo emozionale che si sviluppa mentre si realizza un’opera, ma assicuro che può essere talvolta travolgente. In particolare, tale livello emozionale si moltiplica se riferito a più opere in corso di realizzazione, concomitanza questa che ho sempre dimostrato, vale a dire l’esecuzione nello stesso tempo di due o più operazioni riferite a più opere: un miscuglio di emozioni. Le gratificazioni personali sono evidenti e mi sento sicuramente realizzato!
Come arriva l’ispirazione?
Generalmente di notte, là dove si incrociano elementi emersi nella giornata precedente che vengono elaborati durante il sonno e spesso sia pur parzialmente realizzati nella stessa notte dopo il repentino risveglio o nella giornata successiva.
Qual è il tuo rapporto con chi guarda le tue opere e le acquista, con il tuo pubblico?
Un rapporto di rispetto per chiunque si approccia alla mia arte, nella consapevolezza che non sempre può essere di facile approccio: cerco in particolare di coinvolgere le persone e relazionarmi al meglio con loro cercando di trasferire le caratteristiche e le finalità della mia arte, soprattutto con le persone giovani che generalmente apprezzano più, rispetto alle persone mature. Cerco di far capire che presentando opere ‘piacevoli’, nella forma e nel colore, e pure in legno o ferro, che danno messaggi positivi e consentono di focalizzarsi su cose belle e piacevoli rispetto a questo mondo ondivago che sta andando in direzioni purtroppo non positive.
Sopra l’artista Le Rond, in homepage una sua opera