Spdc modello ‘no restraint’, il ruolo del tecnico della riabilitazione psichiatrica

Confronto fra colleghi di aziende lombarde e venete su input di una studentessa universitaria

Ancora una volta L’Spdc di Mantova, già individuato come modello “no restraint”, ha avuto il piacere di ospitare colleghi provenienti da altre realtà. L’opportunità nasce da Roberta Boldrin, studentessa del corso di laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica all’università di Padova che ha voluto approfondire nella tesi di laurea, il ruolo del tecnico della riabilitazione psichiatrica nella prevenzione della contenzione in Spdc.  La fase di cambiamento verso il “no restraint” necessita sempre di confronto con realtà e discipline differenti dalle quali si traggono opportunità e arricchimento.

Organizzazioni differenti che si confrontano su criticità, punti di forza e di debolezza, che integrano l’esperienza, il sapere e nuove idee per rinnovarsi e crescere. Un obiettivo ambizioso che si scontra spesso con la realtà, lo stigma e le difficoltà di presupposti che ancora lasciano un vuoto nel funzionamento istituzionale.

Un ringraziamento ai colleghi del Veneto: coordinatore Daniele Casamento; coordinatrice Angela Busolin; coordinatore  Patrizia Pizzighella; coordinatore Monica Marangon; infermiere Sandro Manente; coordinatore del corso di Laurea Sara Ferron, Roberta Boldrin e coordinatrice DSM aulss 3 venezia-Chioggia Giuseppina Beneduce.

L’Equipe SPDC Mantova

Nella foto in evidenza l’équipe dell’Spdc di Mantova

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