Disabili, una nuova sede per il Percorso Delfino

Migliorati gli spazi e il comfort, in un’ottica di ottimizzazione del lavoro. Potenziata l’attività sul territorio

Una nuova sede per il Percorso Delfino. Si è trasferita il 30 ottobre la struttura Accoglienza medica disabili Dama, che offre una corsia preferenziale ai pazienti con disabilità cognitive. I locali, appositamente riqualificati per ospitarla, sono collocati nel corridoio che collega la hall al blocco D dell’ospedale di Mantova. Sono stati concepiti in modo tale da migliorare il comfort dei pazienti e dei caregiver, in un’ottica di ottimizzazione degli spazi e dell’organizzazione del lavoro. La sede precedente si trovava nel corridoio dietro al bancone della hall, in prossimità degli ascensori.

Nella nuova sede ricavata al Poma si trovano due sale d’attesa, una segreteria, due ambulatori, i servizi igienici sviluppati secondo le esigenze di perfezionamento dei percorsi di diagnosi e cura. Sono ancora in corso alcuni interventi di adeguamento della sede, che sarà inaugurata a breve, con l’intento di ottenere uno spazio a misura di paziente, di caregiver e di operatore, valorizzando appieno un servizio d’eccellenza, attivo solo in pochi ospedali italiani.

Una novità significativa che interessa il Percorso Delfino è l’introduzione dell’attività macro ambulatoriale complessa che centralizzerà alcune prestazioni – visite specialistiche, esami del sangue, infusioni – per la diagnosi e cura di patologie acute e subacute, evitando così il ricovero ospedaliero. Si tratta di un servizio in partenza nei prossimi giorni.

L’obiettivo principale della struttura è quello di potenziare l’attività sanitaria anche a livello territoriale, raggiungendo gli utenti nelle strutture diurne o residenziali, attraverso l’intervento diretto dei professionisti nei casi che non richiedono l’utilizzo di strumentazioni specifiche o servizi erogabili solo in ambito ospedaliero.

Lo scopo è limitare il disagio legato allo spostamento dei pazienti, in condizioni fisiche e psicologiche spesso compromesse, nonché ridurre le attese. Questa soluzione, già adottata a partire dal periodo pandemico e destinata a crescere, consentirà inoltre di eseguire più prestazioni contemporaneamente, facendo ricorso a un’unica équipe sanitaria.

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