Importante conoscere le modalità di prevenzione e trasmissione, sfatando i falsi miti che circolano sulla malattia
Nel 1988 l’Organizzazione mondiale della sanità ha istituito la giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, che tutt’oggi colpisce moltissime persone e, purtroppo, tanti bambini. A livello mondiale vi è ancora una scarsa conoscenza e consapevolezza su come prevenirla. L’iniziativa rappresenta quindi un’importante occasione per la promozione e la prevenzione di questa sindrome, per combattere lo stigma che vivono le persone affette da Aids e sollecitare i governanti a destinare risorse appropriate per la cura e le campagne informative.
Ma che cosa si intende per Aids? E come si può prevenire? Con Aids (sindrome dell’immunodeficienza acquisita) si intende la manifestazione terminale dell’infezione da Hiv (virus dell’immunodeficienza umana), una malattia che si trasmette attraverso lo scambio dei fluidi corporei e che causa un abbassamento delle difese immunitarie favorendo lo sviluppo di ulteriori gravi infezioni e patologie.
Come si trasmette? Rapporti sessuali non protetti, contatto con sangue infetto, trasmissione verticale tra madre e figlio durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno.
Sulla malattia circolano falsi miti. La verità è che non si trasmette con un abbraccio o una stretta di mano e nemmeno con la saliva (in caso di baci più profondi si può trasmettere solo se entrambi i partner hanno lesioni e piccole ferite in bocca). Se una persona è sieropositiva non si vede (e stigmatizzare una persona sieropositiva viola i diritti umani).
Come prevenire? È importante diffondere una corretta informazione sulla malattia, sui metodi di trasmissione e i trattamenti disponibili, avere solo rapporti protetti con preservativo (che preserva anche da tantissime altre infezioni trasmissibili con i rapporti sessuali), sottoporsi al test (che è gratuito e anonimo in Italia; esistono anche test auto valutativi da fare al domicilio e si acquistano in farmacia) per l’Hiv, passare parola, ma solo per informazioni scientifiche certe.
Di Rachele Villani, ostetrica ASST Mantova