Si parte con gli interventi di demolizione al piano -1, destinato a ospitare i locali tecnici. Modifiche alla viabilità e ai percorsi interni
Al via l’intervento di riqualificazione del blocco C. Al termine dei primi lavori propedeutici, parte il cantiere che cambierà il volto dell’ospedale di Mantova. Si procederà con la demolizione della pavimentazione e delle pareti del piano -1 della struttura, che ospiterà i locali tecnici.
Secondo le previsioni, la fase in questione durerà circa due mesi. Sarà interrotto lo sbarco al piano -1 (per il collegamento con il reparto di Radiologia)dei tre ascensori riservati agli operatori. I due ascensori destinati agli utenti verranno quindi utilizzati anche dai professionisti di Asst. Dal punto di vista della viabilità esterna, sarà resa inaccessibile a persone e mezzi – salvo gli autorizzati per necessità di servizio – la rampa di accesso al piano -1 del blocco C.
L’INTERVENTO
Il cantiere era stato consegnato il 18 luglio: si concluderà in poco più di tre anni, coinvolgendo numerosi reparti e ambulatori del Carlo Poma. Un intervento complesso, che ridisegnerà il presidio e comporterà una spesa totale di 13 milioni di euro. Si partirà con una serie di operazioni meno invasive, che interesseranno dapprima aree utilizzate solo dal personale. Si proseguirà poi con i traslochi delle prime attività.
STRUTTURE INTERESSATE
I reparti coinvolti: Ortopedia (degenza e day hospital), Ostetricia e Ginecologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Maxillo-Facciale, Riabilitazione Cardio Respiratoria, Rianimazione Covid, Procreazione Medicalmente Assistita. Saranno inoltre oggetto di intervento gli ambulatori di Ortopedia, Uro-Endoscopia, Oculistica, Ortottica, Accertamenti Pre Operatori, Urologia, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Maxillo Facciale. Riqualificazione anche per studi e segreterie di tutte queste specialità.
GLI OBIETTIVI E LE FASI
Gli obiettivi sono l’efficientamento energetico, il miglioramento della funzionalità sanitaria, della sicurezza di pazienti e operatori e del comfort generale, l’adeguamento sismico.
Sono state programmate quattro tappe principali, che comporteranno trasferimenti impegnativi all’interno del presidio, con inevitabili disagi che l’azienda cercherà comunque di ridurre al minimo. Una soluzione indispensabile, vista la radicalità dell’intervento, con riferimento soprattutto agli aspetti impiantistici e strutturali. Si lavora da tempo allo studio delle modalità organizzative che possano ridurre l’impatto dei lavori sull’attività sanitaria.
L’intervento iniziale interesserà gli interrati, le coperture e alcune aree esterne. L’edificio sarà idealmente diviso in quattro blocchi verticali, che dovranno essere liberati dal primo all’ultimo piano nell’ordine: ovest, nord, sud, est. Ciascuno di questi blocchi verrà di volta in volta svuotato e rioccupato al termine dei lavori. Così di seguito per il blocco a fianco, fino al completamento di tutta la palazzina.