Versi dal carcere: “Stelle, lasciate per una notte il cielo”

Anche nel 2022 è stato bandito il Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio, promosso dall’associazione mantovana La corte dei poeti nell’ambito del Mantova Poesia-Festival Internazionale Virgilio. Il premio presenta due sezioni: Vita di scienza ed arte, per autori noti ed esordienti; L’ozio degli attivi, riservata a persone ospitate in strutture protette. La poesia dei luoghi difesi e tutelati, altrimenti definita “poesia dell’anima”, dà spazio all’espressione lirica di persone che praticano la scrittura come elemento di riscatto, di autocura e di reinserimento sociale. Si riportano qui le poesie di vincitori e segnalati della sezione L’ozio degli attivi, provenienti da case circondariali e strutture di cura e pubblicate nell’antologia del premio.

Di seguito le poesie di tre dei partecipanti segnalati dalla giuria:

Maria Cristina Di Meo – Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano. Sin da bambina mostra attitudine per le arti. I suoi poeti prediletti sono Leopardi, Pascoli, Prévert.

Stelle

Stelle,
complici ruffiane
di amanti delusi,
lasciate per una notte
il cielo,
divenuto soltanto
scarno deposito
di illusioni calpestate,
ma rischiarate
col vigore di un tempo,
coscienze
che si tormentano,
nella quasi certezza
del perdono negato.


Laura Gavazzoni
– Comunità Socio Sanitaria Antigua, Pontevico (Brescia). Affetta dalla nascita da tetraparesi spastica distonica, ha mostrato precocemente una passione per la poesia.

Il rumore del silenzio

A volte ti cerco disperatamente è così leggero il tuo rumore,
per goderti in pienezza mi chiudo in una stanza.
Profumi di Pace quando entro in una chiesa vuota.
Spesso mi fai viaggiare con la mente, diventando così nascondiglio di desideri segreti.
Sai essere assordante quando, per molti giorni, una voce amica o fraterna non ti fa tacere
Diventi grido disperato quando anche Lui sembra voltarmi le spalle!
Se una discreta presenza si siede accanto a me e sorridendo mi ascolta ecco che diventi pieno di quelle parole che solo tu riesci a esprimere, ti vesti di musica dolcissima e solo allora nulla serve più!

Santo Gioffrè – L’autore frequenta il laboratorio di “Lettura e Scrittura Creativa” da tempo attivo presso il Carcere Milano-Opera.

La mia terra

Presto il sole ti scioglie
mentre la primavera prepara.
Sboccia la vista degli occhi
e con essa i fiori di pesco.
Come divina opera la rugiada,
trucca l’essenza vaporea
di fertile terra.
Giare di creta gonfie d’olivo.
Verdoni custodi del tempo,
tetti di ciocco sconfinano
al capriccio d’austere viuzze;
laddove lo sguardo s’abbassa
alle coste riempie il cuore
l’equilibrio del fico d’India
pareggiando l’amorfo
da cui s’era alzato.
Il mare che ad arte monca gli scogli
congiunge il cielo e la terra
e ad esso l’opera umana si affioca
e svanisce.
Cento di questo.
Mille.
Tutto.

 

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