Il documento, realizzato dall’Ufficio di protezione giuridica di Asst, è il primo nel suo genere in questa materia
A quasi 20 anni dall’entrata in vigore della legge 6/2004 sull’istituto dell’amministrazione di sostegno, abbiamo pensato di raccogliere in un documento i principi, i valori e le linee di comportamento cui devono ispirarsi gli amministratori di sostegno nello svolgimento del loro incarico, una guida di condotta sia nei confronti del beneficiario che verso coloro che operano nell’interesse del beneficiario e con i quali, direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente, si instaurano relazioni. Si tratta del Codice Etico per gli amministratori di sostegno, il primo documento di questo genere prodotto in materia di amministrazione di sostegno.
Il senso di questa iniziativa è quello di rendere ancora più evidenti lo scopo di servizio nell’interesse pubblico, il carattere solidaristico dell’impegno di volontario, il rispetto dei principi del volontariato oltre che di quelli democratici e costituzionali. Ci sembra importante che i principi del presente Codice Etico vengano promossi anche nei confronti delle istituzioni, pubbliche e private, con le quali si relaziona l’amministratore di sostegno, nella convinzione che anche i rapporti con tali soggetti debbano essere improntati alla reciproca collaborazione, serietà e rettitudine.
Il codice etico e di comportamento, pur nella consapevolezza delle molteplici e differenti casistiche che si possono presentare e dunque di un lavoro che necessiterà di continua manutenzione e aggiornamento, si pone come obiettivo principale quello di fornire agli amministratori di sostegno indirizzi univoci di comportamento, per un proficuo svolgimento dell’incarico nell’interesse del beneficiario, nonché per accrescere il già positivo credito di questo istituto protettivo.
Il documento è stato realizzato dall’Ufficio di Protezione Giuridica dell’ASST di Mantova (da me e dalla collega Simona Pezzali) con la preziosa collaborazione dell’avvocato Matteo Magri del Foro di Mantova e della coordinatrice dei Giudici Tutelari del Tribunale di Mantova Valeria Monti.
Di Serena Zoboli, Responsabile Ufficio Protezione Giuridica