Abeo Mantova cerca nuovi volontari per promuovere sempre più il benessere di bambini e adolescenti

L’esperienza raccontata dalla volontaria Alessia Visani. L’appello del presidente Vanni Corghi: “Abbiamo grande necessità di nuovi volontari e volontarie che possano donare supporto”.

Nuovi progetti per fornire sempre più supporto grazie al connubio speciale di cuore e attenzione che caratterizza il volontariato. Questo l’intento dell’Associazione Bambino Emopatico Oncologico – Abeo Mantova che da anni ha come missione cardine il benessere dei bambini, delle bambine e degli adolescenti che affrontano problematiche di salute o convivono con disabilità. Nel tempo l’associazione ha realizzato numerose iniziative per rispondere tempestivamente e con continuità a questo obiettivo raggiunto grazie all’attività dei volontari e delle volontarie. Attualmente la squadra di Abeo Mantova ne comprende 108, tutti impegnati in diverse mansioni e coinvolti in momenti di confronto, condivisione e formazione garantiti dall’associazione.

La pandemia se da un lato ha infierito sul terzo settore, di cui fa parte anche il volontariato, richiedendo una riorganizzazione, dall’altro non è riuscita a fermare idee e progetti, come quelli che Abeo Mantova sta sviluppando e che oggi necessitano più che mai di nuove forze di volontariato.

Per capire meglio che cosa significhi essere volontari e volontarie in Abeo Mantova ci immergiamo in una testimonianza in carne e ossa. A raccontare la sua storia è Alessia Visani, voce limpida capace di traghettare l’intreccio di soddisfazioni e di emozioni che accompagna il suo intenso percorso. “Ho iniziato la mia esperienza come volontaria in Abeo Mantova nel 2019 dopo aver seguito i corsi di formazione l’anno precedente”, racconta. “Dovendo conciliare il volontariato con il mio lavoro, ho sempre svolto la mia mansione durante il fine settimana al pronto soccorso pediatrico mentre recentemente è iniziata una nuova esperienza molto stimolante agli ambulatori pediatrici di via dei Toscani”, spiega con entusiasmo.

Alessia ricopre un ruolo prezioso per i bambini e i loro familiari che accedono alla struttura sanitaria: si occupa infatti dell’accoglienza. “È importante fornire tutte le informazioni che permettono alle persone di gestire meglio l’attesa e di capire alcune dinamiche: non tutti infatti sanno che anche al pronto soccorso pediatrico la precedenza è data dai codici a seconda della gravità o meno”, sottolinea.

Quando le domandiamo quale sia l’ingrediente che non può mai mancare nel percorso di volontariato Abeo, risponde senza dubbi: “La voglia di esserci”. La motivazione che le ha permesso di intraprendere questa esperienza rappresenta tuttora un filo di continuità consentendole di dare il meglio. Un dare che riceve molto in cambio, come testimonia: “Aiutare gratifica – afferma – Fare questa esperienza in Abeo mi dona una motivo di carica personale: ogni volta esco che sono come nuova perché il rapporto con le persone ha questo potere”.

Alessia evidenzia infatti quanto empatia attenzione abbiano la capacità quasi magica di creare un legame di fiducia che aiuta sia i bambini che i loro stessi genitori ad affrontare meglio la situazione, a dimostrazione che come sempre sono le persone a fare la differenza e a permeare di nuovi colori i luoghi e le situazioni. “La frenesia della vita quotidiana concede raramente queste possibilità di legame che invece accadono durante percorsi come quello che sto vivendo – sottolinea Alessia – La disponibilità e un sorriso fanno la differenza, soprattutto in contesti ai quali si accede per una problematica. Dare informazioni corrette a chi arriva permette anche di gestire meglio l’organizzazione generale in ambito sanitario”.

Ascolto ed empatia possono infine creare legami che durano nel tempo: “Con alcune mamme mi sento ancora e questo è molto bello”, commenta Alessia. A dimostrazione che l’esserci fa davvero la differenza.

Ruoli che rispondono ad esigenze cardine, come sottolinea il presidente di Abeo Mantova Vanni Corghi: “Abbiamo grande necessità di nuovi volontari e volontarie che possano donare supporto all’interno degli spazi di accoglienza degli ospedali e nelle iniziative che stiamo realizzando”.

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