A San Benedetto Po un pomeriggio formativo e informativo per parlare del ruolo di un volontariato che vale la pena conoscere più da vicino
Un pomeriggio formativo sul tema dell’amministrazione di sostegno con l’obiettivo di sensibilizzare il territorio e ricercare persone disponibili a svolgere questo ruolo in forma volontaria. L’evento si è tenuto nella sala Consiliare del Comune di San Benedetto Po il 18 ottobre ed era aperto a cittadini, familiari, volontari, associazioni e rsa. La partecipazione è stata davvero sentita, alla presenza di oltre 40 persone che a vario titolo hanno dato il loro contributo.
L’iniziativa è nata dalla lettura di bisogni dei cittadini da parte delle assistenti sociali del Distretto Basso Mantovano, Suzzara e Ostiglia di Asst, sul tema dell’amministrazione di sostegno. Il gruppo di lavoro composto dalle assistenti sociali Federica Bianchi e Irene Calzolari, (Centro Multiservizi), Gessica Lodi e Roberta Caruso (Ser.T.) e Maria Dragone (C.P.S.) ha quindi richiesto la collaborazione all’Ufficio di Protezione Giuridica di Asst Mantova e all’Azienda Speciale Consortile Socialis e all’Azienda Sociale Destra Secchia.
Dopo i saluti delle autorità, del direttore Socio Sanitario Renzo Boscaini, del direttore del distretto Basso Mantovano Anna Maria Nigrelli e dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Benedetto Po Vanna Bondavalli, si è entrati nel merito dell’argomento. Sempre più persone ricorrono per la tutela del proprio caro a questo istituto giuridico, al fine di dare continuità al progetto di vita della persona che non è più in grado di autodeterminarsi o necessita di supporto.
L’istituto, che nasce con la legge 06/2004, ha la funzione di tutelare la persona fragile e attribuisce all’amministratore incaricato dal giudice tutelare di agire, tenendo conto di quella che è la volontà del beneficiario, per acconsentire o no a un determinato trattamento sanitario, per la gestione degli aspetti economici e patrimoniali, per la vendita di immobili o per l’assunzione di personale per la cura e assistenza dell’amministrato e per altre attività necessarie.
L’intervento di Serena Zoboli, responsabile dell’Ufficio di Protezione Giuridica di ASST Mantova, ha permesso di conoscere la funzione dell’ufficio: perché e quando ricorrervi, dove opera, chi è, cosa fa. A seguire, l’assistente sociale dell’Ufficio di Protezione Giuridica Simona Pezzali ha spiegato che Asst ha istituito l’elenco provinciale degli amministratori di sostegno che l’ufficio di Protezione Giuridica ha iniziato a costruire dal 2010, con una raccolta di candidature di persone fisiche e persone giuridiche disponibili all’incarico.
Sono poi intervenute le assistenti sociali Federica Bianchi e Irene Calzolari, le quali hanno brevemente illustrato l’attuale riorganizzazione dei servizi a seguito della riforma sanitaria: l’istituzione nei territori delle case di comunità dove saranno presenti i punti unici d’accesso, ovvero sportelli di prossimità rivolti alle persone che presentano fragilità derivanti da problemi di salute e da difficoltà sociali.
In seguito, un’intervista doppia tra Paolo, amministratore di sostegno, e Stefano, suo beneficiario, momento molto bello della serata che è arrivato dritto al cuore di tutti. I due hanno raccontato la loro storia, il loro punto di vista, descrivendo momenti in è stato più semplice e più complesso. Paolo ha voluto sottolineare che non è difficile il ruolo di amministratore di sostegno volontario, se si ha buona empatia, si è onesti e si agisce con buon senso e Stefano racconta che senza il suo aiuto oggi non sarebbe l’uomo realizzato che è diventato.
Le assistenti sociali Roberta Caruso e Gessica Lodi hanno poi descritto il loro servizio e il Cps, sottolineando quanto sia importante l’amministrazione di sostegno come strumento d’aiuto nella realizzazione del progetto di vita anche delle persone affette da disturbo da gioco d’azzardo, dipendenze da alcool e sostanze stupefacenti o fragilità psichica. La garanzia di una buona gestione economica è una tutela per le persone che a causa delle loro difficoltà, rischiano di perdere tutto; l’amministrazione di sostegno, anche temporaneo, può essere d’aiuto nella realizzazione di una vita dignitosa e soddisfacente.
Andando verso la conclusione della serata le assistenti sociali Rosanna Maramotti, coordinatrice dell’Area Adulti e Non autosufficienza dell’Azienda Socialis, e Dania Gennari, Area Adulti e Non Autosufficienza dell’Azienda Socialis, referente per il Comune di San Benedetto Po, hanno sottolineato l’importanza della prevenzione dei rischi di disagio sociale, della scelta dell’adeguato amministratore di sostegno facendo riferimento a episodi passati in cui veniva nominato il sindaco, il quale nell’agire nell’interesse del beneficiario talvolta poteva entrare in contrasto con il suo mandato politico. L’ultimo intervento della serata è stato di Simona Calzolari, del Comune di Poggio Rusco la quale ha spiegato come la legge prevede che a tutela della persona fragile in condizione di pregiudizio priva dell’adeguato sostegno familiare, ai sensi dell’articolo 404 del Codice civile, il Comune è tenuto a ricorre.
Il focus è stato informare la cittadinanza, promuovere un’idonea cultura, facendo presente che i servizi ci sono e sono al fianco del beneficiario per la piena realizzazione del proprio progetto di vita e dell’amministratore in tutte le sue attività anche nei confronti del tribunale o nelle scelte più complesse. La strada è ancora lunga, ma i servizi continueranno a promuovere e sensibilizzare la cittadinanza su questa tematica così importante.