La testimonianza di uno studente di Infermieristica appassionato di astrofotografia, che ricorda il ‘miracolo’ legato a San Camillo
Storie legate a San Camillo. Ricordi che resistono al tempo per cerimonie o momenti speciali che hanno avuto come teatro la chiesta dell’ospedale di Mantova, uno dei punti di riferimenti religiosi più significativi della città. Nell’ambito della campagna di raccolta fondi di Asst per il recupero dell’edificio, chiuso dal 2012 a causa del suo stato di degrado, siamo alla ricerca delle testimonianze più belle. Di chi ha intrecciato il suo vissuto con la chiesetta che attende un salvataggio, grazie alla solidarietà della comunità locale.
Pubblichiamo di seguito il racconto di uno studente del corso di laurea in Infermieristica del Poma, appassionato di astrofotografia.
Era uno dei cieli più limpidi di novembre, quel tardo pomeriggio, dove stavo cominciando uno dei tanti turni di tirocinio in ospedale. Sceso dalla macchina, vidi quell’allineamento tra Giove e Saturno, che accompagnava il cielo ormai dalla tarda primavera. Fu quasi impossibile fotografare quei pianeti nel parcheggio, dato il forte inquinamento luminoso.
Sconsolato per lo scarso risultato, mi recai verso lo spogliatoio degli studenti, quando il mio sguardo volse verso la chiesetta di San Camillo e per puro caso, per fretta o per distrazione mi ero tenuto in mano la montatura e il telecomando per astrofotografie che tenevo in auto. Sopra la chiesetta, rivolti in alto verso sud-ovest questi due pianeti, eterni amici dalla creazione celeste.
La luce non fu proprio perfetta, l’esposizione è stato un risultato di alcuni scatti veloci: nella sensibilità del sensore cercai l’esaltazione del marmo bianco della chiesa; nei tempi di apertura dell’otturatore quello dei pianeti che si guardavano uno di fronte all’altro. Senza alcun tipo di filtro, e senza alcuna maschera, quanta storia in soli 40 secondi di foto.
Riccardo Orlandetti