Ecco i dati finali sulla terapia nei pazienti ricoverati a Mantova. La ricerca ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza del trattamento biologico a base di anticorpi
È stato pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista internazionale Life lo studio che ha raccolto i dati di 405 pazienti ricoverati a Mantova per Covid-19 e trattati con il plasma iperimmune fra l’aprile 2020 e l’aprile 2021. Lo studio, dedicato alla memoria di Giuseppe De Donno – il primario della Pneumologia del Carlo Poma scomparso lo scorso luglio – porta la firma di ben 85 professionisti di ASST. A testimonianza del coinvolgimento corale di tutta l’azienda in questo progetto.
La pubblicazione conferma la sicurezza della plasmaterapia, con una bassa incidenza di reazioni alla trasfusione (circa l’1 per cento, tutte di grado lieve) e una ridotta mortalità (12.6 per cento, inferiore a quella riportata nella popolazione generale dei pazienti con Covid-19 ricoverati a Mantova nello stesso periodo).
In questo studio sono stati inoltre analizzati i fattori legati a una migliore risposta all’immunoterapia con plasma iperimmune: un’età dei pazienti inferiore ai 68 anni e un trattamento precoce (meno di 7 giorni dall’infezione) con plasma ricco di anticorpi neutralizzanti (titolo superiore a 320) erano collegati a una prognosi migliore.
Sono estremamente orgoglioso e soddisfatto per la pubblicazione di questo studio – commenta Massimo Franchini, direttore del Servizio Trasfusionale dell’ASST di Mantova e principal investigator dello studio – che conferma i dati di efficacia e sicurezza del plasma iperimmune osservati nel Registro della Regione Veneto”.
La casistica di Mantova è imponente, tra le principali a livello europeo: “Questi numeri dimostrano che la strada terapeutica intrapresa dai professionisti del Poma, in un momento storico caratterizzato dalla mancanza di terapie efficaci contro il Covid-19, è stata quella giusta e ha permesso di curare in maniera efficace centinaia di mantovani”.