Osteoporosi fra diagnosi, prevenzione e beneficenza

Una conferenza organizzata da AMMI per parlare della malattia con una raccolta fondi a favore delle persone Down

Il 23 novembre 2021 si è svolta la conferenza dal titolo “Conoscere e gestire l’osteoporosi: diagnosi, prevenzione, alimentazione”. L’evento è stato organizzato dall’associazione AMMI, presieduta da Silvana Faben Scalori, con il patrocinio dell’ASST e dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Mantova.

Barbara Presciuttini, medico della struttura di Medicina Generale di ASST Mantova, ha spiegato innanzitutto che cos’è l’osteoporosi, ovvero una malattia progressiva che colpisce circa il 30 per cento delle donne e il 14 per cento degli uomini dopo i 50-60 anni di età e che determina fragilità, quindi un aumentato rischio di fratture post-traumatiche e di fratture spontanee.

Le cause sono varie: per esempio, la sedentarietà, fattori genetici, patologie ormonali, varie malattie come l’artrite reumatoide e la celiachia, vari farmaci come la terapia cortisonica cronica, gli anti-epilettici, gli antagonisti ormonali, l’assunzione cronica di “gastroprotettori”, il fumo e l’alcool in eccesso.

La diagnosi di osteoporosi e il corretto inquadramento del rischio fratturativo (con l’esecuzione della densitometria ossea o MOC, l’esecuzione della morfometria vertebrale per l’identificazione di cedimenti o crolli osteoporotici, la diagnosi di forme secondarie a una patologia, la valutazione del rischio di caduta) rappresentano il momento fondamentale per una corretta scelta terapeutica.

La biologa e nutrizionista di ASST Maria Chiara Bassi ha illustrato vari aspetti di una corretta alimentazione che sia utile a mantenere un’adeguata struttura ossea. La vitamina D stimola gli osteoblasti e l’assorbimento intestinale di calcio: è importante dosarla e qualora non rientri nei parametri occorre, su consiglio del medico, ricorrere a un integratore. La vitamina D viene prodotta dai raggi solari nella pelle e alle nostre latitudini non è sufficiente. Purtroppo non ci sono alimenti particolarmente ricchi di vitamina D, tranne il pesce azzurro piccolo con le sue piccole lische.

Per aumentare l’apporto di calcio si consigliano frutta secca, semi di sesamo, legumi, cavoli, pesce azzurro, yogurt, acqua ricca di calcio, ma soprattutto bisogna evitare l’assunzione di zucchero e sale che inibiscono l’assorbimento del calcio. Le fibre idrosolubili, tra cui l’inulina presente in topinambur, tarassaco, cipolla, aglio, asparagi, porro, pomodoro, carciofi, banane non mature, possono aiutare nell’assorbimento del calcio. È meglio assumere il riso integrale piuttosto che quello raffinato.

In generale è bene attenersi alla dieta mediterranea tradizionale che è importante anche per il microbiota intestinale che sembrerebbe coinvolto nel benessere delle ossa. La dieta mediterranea tradizionale è una dieta basata prevalentemente su prodotti di origine vegetale, verdura di stagione, frutta di stagione, cereali integrali, legumi, pesce, poca carne, in particolare poca carne rossa, formaggio e uova 1-2 volte a settimana.

L’evento è stata anche l’occasione per una raccolta fondi a favore di AIPD, associazione persone Down.

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