A Goito laboratorio di scrittura con la guida di Martin Heidegger
Il 29 aprile, il Consultorio di Goito ha organizzato l’evento dal titolo “Abitare poeticamente il mondo. L’arte e la poesia come possibilità est-etiche”. La relatrice Arianna Pastorelli, dottoressa in filosofia e poetessa, ha trasportato i partecipanti nel mondo della poesia attraverso il pensiero di Martin Heidegger.
È stato proposto ai presenti un esercizio di scrittura creativa. In questo laboratorio, riadattamento di un workshop della poetessa canadese Rupi Kaur, veniva richiesto ai partecipanti di pensare a un oggetto con il quale identificarsi, e, successivamente, attraverso una serie di domande guidate, di raccontare la storia di questo oggetto in poesia.
Di seguito riportiamo alcuni dei componenti che sono emersi nel laboratorio (segue dal numero di settembre di Mantova Salute).
UN VASO DI TERRACOTTA
Sono un vaso di terracotta
solo ma, accogliente.
Da anni sono posato su un tavolo tarlato, vicino ad una vetrata.
Faccio parte di una collezione antica
e sogno di essere posto su di una finestra
per poter vedere finalmente il mare e il cielo che lo sovrasta.
Mi preoccupa restare immobile e vuoto
su questo tavolo dimenticato e ho paura
di essere gettato perché non servo più a nulla.
Mi piacerebbe essere ancora utile e non solo un soprammobile.
Di notte mi tiene sveglio il silenzio e il buio intorno a me.
Anni fa sono stato dipinto da un noto pittore
ma ora non riesco a scrollarmi di dosso la polvere accumulata negli anni.
Mi sento in colpa per non sapere più contenere dei fiori
ma, nonostante questo ogni momento del giorno per me
è speciale anche se amo di più il mattino
che mi aiuta a rinascere ogni giorno.
Lo scopo della mia vita è accogliere
e donare vita ai fiori recisi.
Vorrei essere ricordato
come un dolce ristoro per quei fiori
che senza il mio aiuto non avrebbero trovato casa. (E.M.)
GOCCIA
Sono una goccia limpida e delicata
Mi sento instabile, non so su chi posarmi
Vorrei essere su un volto
Mi trovo con tante altre gocce: a volte
ne perdo alcune, a volte ne conosco altre.
Sogno di regalare un prolungato istante di
armonia
Ho paura di non essere apprezzata, di essere
rifiutata
Mi piacerebbe essere valorizzata nella mia
piccolezza e unicità
Mi tengono sveglia i rumori del cielo
nel quale abito
Mi sono posata su un’anima ferita,
l’ho consolata
Ho opposto resistenza alla mia fluidità e
leggerezza
Mi sento in colpa al pensiero di provocare
fastidio a qualcuno
Amo la sera, il momento in cui mi appoggio
sui tetti delle case e dono il mio canto libero
La mia ragione di vita è purificare le anime
Vorrei essere ricordata come un soffio tenue e
rinvigorente.
Giulia Giordani
CALICANTUS
Sono un antico calicantus
ora sfiorito
privo del profumo
delicato ed effimero
Abito oltre la siepe
di un grande giardino
in cui vivo stabili e silenziose relazioni
Sogno di profumare il mondo
ma temo di non rifiorire
ed essere abbattuto
Se così fosse
mi consola pensare di aver accarezzato
dolcemente
le vite incontrate
E la paura del giorno
che attraversa le mie notti insonni
svanirebbe come luce spenta
Rinasco nella quiete del mattino
quando il mio profumo
si depone
sulle ceneri delle persone
che mi hanno amato.
Roberta