Si parte con la ristrutturazione degli impianti di aerazione e sulla struttura muraria della ex Ginecologia. L’intervento in tre tappe
Si è conclusa in ottobre la prima fase di lavori di ristrutturazione all’ospedale di Asola. Il programma ha previsto la riqualificazione degli ambienti dell’ala di edificio da dedicare alla degenza della Medicina Generale. L’intervento ha riguardato gli impianti di aerazione e la struttura muraria della ex Ginecologia.
Un progetto diviso in tre tappe: la seconda riguarderà l’ala storica intermedia; la terza, più consistente, comporterà l’adeguamento strutturale e impiantistico della ex Medicina, con un importante miglioramento della sicurezza antincendio.
“Finalmente possiamo dare il via a questo importante progetto – commenta il direttore medico del presidio di Asola-Bozzolo Fabio Pajola – dopo una lunga attesa legata anche alla gestione dell’emergenza Covid e a difficoltà nelle consegne da parte della ditta fornitrice. Un risultato significativo per la popolazione”.
Soddisfatto anche il direttore della struttura di Medicina Generale di Asola Marco Ghirardini: “L’intervento nel suo complesso permetterà di contare su un reparto unificato, liberando spazi attualmente occupati dai letti della Medicina per altre discipline”.
I lavori hanno un valore complessivo di circa 400mila euro. Il direttore della struttura Tecnico Patrimoniale Leo Traldi spiega che “si punta anche a un miglioramento del comfort e dell’accoglienza di questi reparti, nell’ottica di un rinnovamento generale”.
Parallelamente, è in fase di completamento l’iter per l’espletamento della gara relativa all’intervento sul blocco B. Che prevede un adeguamento strutturale e impiantistico e avrà un valore di oltre 5 milioni di euro. La riqualificazione, ferma da tempo a causa di impedimenti tecnici di varia natura, interessa le stanze di degenza e gli impianti dei reparti di Medicina e Chirurgia: un intero corpo di fabbrica di due piani.
L’ultimo stop era stato imposto dalla Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, a seguito del rinvenimento di reperti storici. Si era quindi modificato e ammodernato il progetto, tenendo conto dell’esigenza di salvaguardare questo aspetto e i nuovi requisiti di tutela antisismica, nonché individuando i fondi necessari.