Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio – Settima edizione

Anche quest’anno è stato bandito il Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio, promosso dall’associazione mantovana La corte dei poeti nell’ambito del Mantova Poesia-Festival Internazionale Virgilio. Il premio presenta due sezioni: Vita di scienza ed arte, per autori noti ed esordienti; L’ozio degli attivi, riservata a persone ospitate in strutture protette. La poesia dei luoghi difesi e tutelati, altrimenti definita “poesia dell’anima”, dà spazio all’espressione lirica di persone che praticano la scrittura come elemento di riscatto, di autocura e di reinserimento sociale. Si riportano qui le poesie della sezione L’ozio degli attivi, provenienti da case circondariali e strutture di cura e pubblicate nell’antologia del premio edizione 2021.

Pubblichiamo le liriche dei candidati segnalati.

 

Roberto Bertazzoni, Casa Circondariale di Torino. Attraverso l’arte attinge alla “bellezza” per esprimere le emozioni, è stato musicista e ora si dedica alla lettura, alla scrittura e allo studio. È bibliotecario nella stessa Casa Circondariale che lo Ospita.

 

Fragile

Dipinta dal Signore dell’Universo
Con ali di farfalla
Concedi l’amor,
già facile preda
illusa e fiera,
di castelli pronta
a diventar regina
e principesche sale
a colorare ardite.

Delicata e fragile
E librarti leggera,
intoccabile e pura
ingenua e ferita,
da spietate ali
violentata e spenta.

Che il tormentato volo
E l’incredula fine
Sia terreno nuovo
E desiderio chiaro,
estremo sogno di giustezza.

Che tu possa, d’incanto,
fermato il tempo,
a tenera crisalide
tornare.


Marcello Ciccone
, nato nel 1974, frequenta il laboratorio di “Lettura e Scrittura Creativa” presso la Casa di reclusione Milano – Opera

 

Il mondo ha disturbato…

Il mondo ha disturbato…
il mondo ha disturbato…
Continuo ad ammirare inerme
l’aria che soffia portando via
il sereno vivere.
Vorrei gridare,
ma nel vuoto echeggerebbe
e tornerebbero le urla nella mia mente.
Esseri umani…
esseri umani…
che consapevoli camminiamo liberi
dentro un oggi sfuocato
attendendo il domani che arriverà,
se arriverà.
Ho dovuto sdoppiarmi
e due volte soffro
con gli occhi e con il cuore.
Nascerò sotto forma di fiore
tra le crepe del cemento,
ma verrò strappato,
appassirò più rapidamente
e, come sempre, l’aria soffierà via
ciò che di buono rimaneva vivo.

 

Roberto Colombo, ospite della Casa di reclusione Milano Bollate


Frattura

Come spazio d’aria non consumata,
la frattura che non aspetti fiuta da lontano l’osso da rompere
e crudele si fa strada nei tuoi dubbi tra caos e desiderio olistico,
serpeggiando torpida e invisibile tra interstizi di pieghe separabili,
rosicchiando frammenti di tessuto finora creduto portante,
che invece solo l’abitudine tiene ancora unito
e una colla d’amore asciutta non basterà più a riparare.

 

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