Oncologia, terapie citotossiche meglio tollerate con un catetere vascolare

La struttura ha impiantato 1.600 devices che migliora le condizioni di infusione dei farmaci e la sicurezza

Il progetto PICC in Oncologia nasce nel 2014 per dare risposta ai criteri di sicurezza e di appropriatezza che prevedono l’uso di device vascolare appropriato per l’infusione di farmaci citotossici. Ad oggi, la struttura di Oncologia, ha impiantato circa 1.600 devices, con largo consenso da parte dei pazienti.

Il PICC (Peripherally Inserted Central Catheter) è un catetere inserito nel sistema venoso centrale attraverso una vena periferica. È costituito da materiale ad alta biocompatibilità, di calibro solitamente compreso tra 1 e 2 millimetri, inserito in una vena del braccio e la cui punta viene  a trovarsi in prossimità del cuore, all’altezza della giunzione tra vena cava superiore e atrio destro.

Consente di infondere farmaci direttamente nel circolo sanguigno e di eseguire prelievi ematici. È indicato per le malattie a lungo decorso che richiedono terapie endovena a cicli variabili ma continue: in questi casi evita alle vene di essere ripetutamente punte e quindi subire uno stress che, col tempo, renderebbe difficile, se non impossibile, eseguire una iniezione endovenosa. È inoltre indicato in tutti quei pazienti con un patrimonio venoso periferico ridotto o compromesso che necessitano di un accesso venoso stabile e duraturo.

In sintesi, fa in modo che i frequenti trattamenti farmacologici siano meglio tollerati e meno faticosi, e non da meno infusi in piena sicurezza. Il PICC consente tutti gli utilizzi tipici dei  cateteri venosi centrali ‘classici’ quali l’infusione di soluzioni ipertoniche, la somministrazione di farmaci basici (pH>9), acidi (pH<5) o vescicanti o irritanti per le pareti dei vasi sanguigni. Può essere utilizzato quindi per trattamenti nutrizionali, chemio terapia e terapie farmacologiche in cui sia indicata la somministrazione venosa centrale.

L’impianto del PICC richiede una procedura in anestesia locale, effettuato in day hospital, della durate media di 40-60 minuti ed è complessivamente indolore: durante il posizionamento si può solo avvertire una sensazione di pressione o un leggero fastidio.

Il PICC viene inserito mediante venipuntura  ecoguidata di vene profonde (vena basilica o vene brachiali) al 3° medio del braccio.  La tecnica Ecoguidata consente: il posizionamento del catetere anche in mancanza di accessi venosi periferici visi- bili a causa di pregressi trattamenti  endovenosi; di allontanare la sede di inserzione dalla piega del gomito, eliminando il traumatismo diretto sul catetere legato al piega- mento dell’avambraccio e di non limitare i movimenti.

Il PICC può rimanere in sede da un minimo di 7 giorni fino ad un massimo di 12 mesi e oltre, se non sopraggiungono complicanze. Interferisce in minima parte con le attività giornaliere del paziente: non impedisce il movimento e le normali attività di vita quotidiana, ma richiede attenzione per quel che riguarda la medicazione della parte terminale del dispositivo, che rimane all’esterno del braccio. In particolare, è necessario avere accortezze durante l’igiene personale, ovvero il bagno o la doccia.

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