Il lockdown anoressico e bulimico degli adolescenti

Nel 2020 ASST ha erogato oltre 2mila prestazioni per disturbi del comportamento alimentare. Un’équipe multidisciplinare dedicata

In questa devastante pandemia da Sars-COV-2, nei nostri servizi vediamo dilagare un’altra subdola epidemia: quella di ragazze e ragazzi paralizzati dal lockdown anoressico e bulimico. Si, perché di lockdown si tratta anche nel caso di anoressia e bulimia nervosa. La costante paura di fallire, l’insicurezza di sé e del proprio corpo, sentimenti d’impopolarità e marginalità paralizzano le vite di questi adolescenti, tolgono loro il respiro, li rinchiudono nella gabbia dell’implacabile conteggio delle calorie, del digiuno o dell’abbuffata, dell’iperattività fisica e del vomito autoindotto sino all’autoconsunzione.

L’anoressia nervosa in Italia è la seconda causa di morte tra le adolescenti dopo gli incidenti stradali. Nel Nord-Est Italiano si rilevano dati di diffusione analoghi a quelli internazionali. Nelle ragazze di età compresa tra i 18 e i 25 anni l’anoressia nervosa ha una prevalenza puntuale dello 0,3 per cento ed una prevalenza nell’arco di vita del 2 per cento. La prevalenza puntuale della bulimia è dell’1,8 per cento mentre quella nell’arco di vita del 4,6 per cento. La prevalenza di tutti i disturbi del comportamento alimentare è nei nostri territori pari al 5,3 per cento.

Solo in Lombardia nel 2019 sono stati erogati servizi a 3.000 adulti e ad almeno 1.500 minori colpiti da Disturbi del Comportamento Alimentare. Nel 2020 l’ASST Mantova ha erogato 2.077 prestazioni ambulatoriali a soggetti affetti da questi disturbi. La Pediatria di Borgo Mantovano ha ricoverato 21 minori colpiti da anoressia nervosa in forma severa, per un totale di 461 giorni di degenza; 25 ragazzi sono stati sottoposti a trattamenti intensivi ambulatoriali.

Questi numeri importanti sono comunque soltanto la punta dell’iceberg, perché è emerso che solo 1/3 delle pazienti affette da anoressia nervosa e il 6 per cento delle persone bulimiche giungono all’attenzione dei Servizi di Salute Mentale (Hoek H.W. e Van Hoeken D., 2003). La precoce presa in carico specialistica e la continuità delle cure rappresentano i fattori prognostici più importanti. La precocità del percorso di cura si associa a percentuali di guarigione del 70-80 per cento. Quando, invece, i ragazzi accedono tardivamente al trattamento aumenta notevolmente il rischio di cronicizzazione arrivando anche a punte del 60 per cento in alcuni studi.

Da diversi anni all’ASST di Mantova esiste un’equipe multiprofessionale e multidisciplinare dedicata (pediatra, psicologi, neuropsichiatra infantile, psichiatra, nutrizionista, internista educatori, infermieri), che offre percorsi di psicoterapia individuale e familiare, di riabilitazione nutrizionale, di presa in carico intensiva ambulatoriale e di ricovero ospedaliero sino ai 18 anni di età, nella Pediatria di Borgo Mantovano. Questi articolati iter di trattamento sono gratuiti per chi è affetto da anoressia o bulimia nervosa.

Un ragazzo o una ragazza con meno di 17 anni può accedere al percorso attraverso una prima visita con la direttrice della struttura di Pediatria di Pieve di Coriano Paola Accorsi, nell’ambulatorio per i Disturbi del Comportamento Alimentare in Età Evolutiva del presidio ospedaliero di Borgo Mantovano. Dai 17 anni si accede attraverso una prima visita con me al Centro Psico-Sociale di Viale della Repubblica a Mantova. La prima visita è importante sia realizzata da medici per poter effettuare una più accurata valutazione diagnostica differenziale. In questo primo incontro conoscitivo-motivazionale si formula un iniziale contratto terapeutico con il ragazzo e la famiglia, a partire dal quale si attiveranno le diverse figure professionali dell’equipe.

Il 16 febbraio Regione Lombardia ha varato una nuova legge regionale che introduce strumenti, azioni e misure per prevenire e curare i disturbi alimentari con uno stanziamento di 4 milioni per i prossimi tre anni, di cui 1,5 milioni per quest’anno. Questo importante investimento ci consentirà di consolidare e ampliare il servizio.

 

Debora Bussolotti è la responsabile della struttura Continuità ospedale territorio ASST Mantova

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