Iom guida una campagna comunitaria per dotare l’ospedale Carlo Poma dell’alta tecnologia
Un’iniziativa collettiva per acquisire un sistema multidisciplinare di chirurgia robotica assistita da destinare all’ospedale di Mantova. Con questo importante obiettivo, la comunità locale si fa promotrice di una raccolta fondi che vede come capofila l’Istituto Oncologico Mantovano, con il potenziale sostegno di fondazioni anche di origine bancaria e di soggetti pubblici e privati.
La campagna, con il patrocinio di ASST, partirà a breve e si propone di raccogliere fondi per un importo di oltre 1 milione di euro. La generosità della cittadinanza, che ha sostenuto l’azienda socio sanitaria territoriale soprattutto in questo drammatico periodo di emergenza Covid, continua a farsi sentire e si dirige verso un traguardo davvero ambizioso.
Secondo le valutazioni del Dipartimento Chirurgico Ortopedico, il robot potrebbe essere impiegato, in particolare, per le discipline di urologia, chirurgia generale, ginecologia e chirurgia toracica. In base alle stime effettuate, le procedure chirurgiche interessate all’innovazione tecnologica in questione sono 250 all’anno, progressivamente incrementabili. Si mira, per altro, a creare una rete con le strutture private accreditate, come gli ospedali di Suzzara e Castiglione delle Stiviere, entrambi sperimentazioni gestionali dell’ASST, consentendo a ogni paziente mantovano di beneficiare della chirurgia robotica nel presidio ospedaliero Carlo Poma.
Come suggerito dalla letteratura scientifica, le procedure sono principalmente quelle laparoscopiche a livello delle regioni pelvica, peritoneale e toracica, ambiti in cui l’utilizzo di un sistema per chirurgia robot assistita favorisce la riduzione delle perdite ematiche, delle complicanze, e della degenza ospedaliera.
Il Presidente IOM Luciano Lanza commenta: “Siamo consapevoli dell’impegno che andiamo ad affrontare. Quando abbiamo scelto di assumere il ruolo di Ente Capofila per questo importante e ambizioso progetto, da subito ci abbiamo creduto e ci siamo messi a disposizione. L’attuale momento, causa questa tremenda pandemia da Covid 19, non è dei migliori per permetterci una operosità aperta e partecipata, in presenza, a livelli assembleari. Ma per iniziative come questa, il tempo è prezioso e per questo abbiamo deciso di partire: non a caso abbiamo titolato il progetto “Comunità Mantovana”. Riteniamo non sia una semplice visione campanilistica, ma una scelta ben precisa dettata da una presa di coscienza su base culturale. Noi siamo fiduciosi, lavoreremo con impegno e tanta dedizione. Tutti insieme riusciremo a realizzare questo importante Progetto, per il nostro ospedale, per la comunità mantovana e per le popolazioni delle Province limitrofe, anche fuori Regione“.
Edgardo Bianchi, Presidente di Confindustria Mantova, dichiara: “Siamo lieti di aprire le porte dell’associazione degli Industriali di Mantova per una causa così importante, lo abbiamo fatto in passato e lo faremo ogni volta che sarà necessario. Gli imprenditori sono parte della comunità e ne condividono gli obiettivi. Tutto il sistema di Confindustria si metterà a disposizione per diffondere, ad ogni livello, la conoscenza e favorire le donazioni per acquistare questa preziosa apparecchiatura. Il mio personale appello va ai colleghi imprenditori, perché sensibilizzino anche i dipendenti delle loro imprese a donare, ciascuno in base alle proprie possibilità. Il lungo anno nel segno del coronavirus ci ha insegnato che la libertà non può essere vissuta senza il senso della solidarietà; la salvezza di ognuno non dipende solo dai miei atti, ma anche da quelli degli altri”.