Storia di incontri e rinascite. Esposte nello spazio espositivo permanente della hall dell’ospedale di Mantova le opere di Francesco Testi
È stata inaugurata il 21 ottobre, nello spazio Hallart dell’ospedale di Mantova, la mostra ‘MONDOCONIGLIO. Storia di incontri e di rinascite’, che presenta opere di Francesco Testi. Si tratta della decima mostra ospitata, a partire dal 2022 – anno di varo dell’iniziativa da parte dell’area ufficio stampa e comunicazione di Asst – nella hall del presidio, con lo scopo di favorire la partecipazione della comunità locale, lo scambio fra luoghi di cura e cittadinanza, nonché valorizzare l’arte per migliorare il benessere di utenti e operatori.
All’inaugurazione hanno partecipato, fra gli altri, insieme all’artista: il direttore generale e il direttore socio sanitario di Asst Mantova Anna Gerola e Angela Bellani; il direttore della Psichiatria Mantova 1 Debora Bussolotti; l’assessore comunale al Welfare, terzo settore e immigrazione Andrea Caprini; l’artista Silvana Crescini; lo psichiatra Alberto Romitti; la presidente dell’associazione Oltre la Siepe Alessandra Varini. A seguire un momento conviviale al Cps di viale della Repubblica.
Francesco Testi è un artista mantovano di 38 anni. Dopo il Liceo artistico, si laurea all’Accademia di belle arti a Bologna e lavora come atelierista per musei e scuole. Ma siccome la vita un po’ si sceglie e un po’ si subisce, certe fragilità vengono a galla e il giovane è costretto a un ricovero in Psichiatria, Asst Mantova.
Da questa esperienza si sviluppa la vena artistica e nascono disegni oggetto di una mostra intitolata ‘L’attesa’, ospitata nel 2024 al Cinema del Carbone di Mantova. Nel corso della permanenza di Francesco al Cra, la comunità ad alta assistenza di riabilitazione psichiatrica, prende vita poi una serie di opere tra le quali emergono alcuni conigli. O quasi. Perché di “conigliesco” hanno poco, se non le lunghe orecchie. Camminano eretti, hanno i piedi ma non le mani, non comunicano verbalmente, solo con il corpo. Non hanno occhi, eppure sanno benissimo dove andare.
Da dove spuntano questi animali atipici? Come tutte le opere di scrittura, pittura, cinematografiche o di altro linguaggio espressivo nascono da un’esigenza comunicativa. Il forte desiderio di dire qualcosa si concretizza e si sceglie il veicolo migliore per dirlo. I conigli prendono forma da un incontro e da una richiesta: in una giornata di maggio, una paziente del Cra propone a Francesco di disegnarla qualcosa e poche ore dopo il primo coniglio, ritagliato e incollato a foggia di segnalibro, si libera dalle mani dell’artista.
Oggi cambiano le necessità. Francesco ha concluso il suo percorso riabilitativo e presenta questa serie di opere per raccontare una storia di incontri e di rinascite. Questi conigli marciano elegantemente su uno sfondo bianco, etereo. Un ambiente rarefatto che mette in luce le cose veramente essenziali della vita, evitando inutili distrazioni. I soggetti si distinguono per i colori e nei loro contrasti riescono a delineare una profondità spaziale, nel loro procedere da sinistra a destra c’è un’animazione che cattura gli istanti precisi di un movimento di corpi bidimensionali che si struttura in composizioni classiche per le pose dei personaggi.
Il dialogo tra loro risulta implicito e le azioni raccontano la ricerca dell’altro, il riconoscersi, lo stupore, la paura della diversità. La collezione di emozioni che ciascun essere umano vive nel momento in cui sente l’esigenza di incontrare l’altro.
Nella foto un momento dell’inaugurazione e alcune immagini delle opere: nella foto principale, da sinistra Debora Bussolotti, Angela Bellani, Silvana Crescini, Francesco Testi, Alberto Romitti.


