Piattaforma progettata dalla Fisica Sanitaria di Mantova adottata da Regione Lombardia per tutte le ATS. Obiettivo: aumentare la sensibilità delle indagini e mettere in rete i professionisti
Una piattaforma pensata, progettata e sviluppata da ASST Mantova per il monitoraggio dei cancri di intervallo della mammella. È stata presentata nel corso di un evento formativo il 10 ottobre, nell’Auditorium Sala Biagi a Milano, come obiettivo di interesse strategico individuato dalla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia fin dal 2012. L’evento ha visto la collaborazione con ATS della Val Padana, con la unità operativa di Prevenzione di Regione Lombardia e con l’Accademia di Formazione POLIS.
L’obiettivo è quello di aumentare la sensibilità delle indagini mammografiche anche nei casi di lesioni difficilmente diagnosticabili. L’innovativo software di gestione realizzato da Asst ha il grande pregio di mettere in rete tutti i centri mammografici di regione Lombardia pe condividere i casi più complessi al fine di aumentare l’expertise.
La formazione ha riguardato principalmente l’attivazione della piattaforma regionale per la revisione dei cancri intervallari, ideata e sviluppata dal direttore della Fisica Medica Giampietro Barai, in stretto collegamento con il personale del servizio screening di ATS della Val Padana, diretto da Emanuela Anghinoni.
La messa in opera della piattaforma entro il dicembre 2025 è stata inserita nelle Regole di Sistema 2025, un documento con cui Regione Lombardia indirizza la Sanità Lombarda in materia sanitaria e sociosanitaria. La progettazione e la messa in opera con collaudo ha comportato un lavoro di tre anni, durante i quali si sono affrontati e risolti problemi informatici ma anche medico legali e di tutela della privacy per la gestione delle immagini archiviate nei sistemi RIS-PACS degli ospedali sperimentatori.
Per ATS della Val Padana sono state attivate le radiologie di Mantova e Cremona, coinvolgendo i medici radiologi mammografisti Emanuela Grassi per ASST Mantova, Matteo Passamonti per ASST Cremona. La formazione è stata occasione per testarne l’utilità, avvalendosi dell’esperienza condotta dalle ATS «pilota» scelte per questa fase sperimentale (ATS della Val Padana, ATS di Milano e ATS di Pavia).
Questo momento ha segnato, di fatto, la fase di arrivo per attivare l’utilizzo della piattaforma stessa a livello regionale. La sperimentazione ha coinvolto l’ATS Val Padana, ATS di Milano e Pavia e 12 ASST lombarde, con l’obiettivo di estendere il progetto a tutte le strutture ospedaliere che erogano mammografie di screening in Lombardia. Stanno già emergendo sviluppi di utilizzo che spaziano dall’impiego dell’intelligenza artificiale, alla digitalizzazione dei preparati istologici dei pezzi operatori, fino alla standardizzazione della qualità delle immagini di mammografi utilizzati sul territorio lombardo.
Il valore aggiunto dell’evento formativo consiste dunque nel mettere a confronto e in collegamento diversi profili professionali e istituzioni che svolgono un ruolo insostituibile nel promuovere e realizzare percorsi di diagnosi, terapia e cura del cancro al seno per tutte le donne lombarde in età compresa tra 45-74 anni.
“L’utilizzo della piattaforma – spiega Giampietro Barai – aumenta l’interscambio di opinioni e valutazioni tra le ATS, semplifica l’acquisizione di casi in cui le mammografie cliniche diagnostiche siano state effettuate da un erogatore di altra ATS. Ci costringe a maggior rigore nel recuperare le immagini cliniche della diagnosi e relativi istologici per completare le informazioni, facilitando la possibilità di studi ad hoc per grande casistica selezionata. Il livello regionale dell’evento formativo garantisce la diffusione capillare degli aspetti innovativi del progetto, comprese le potenzialità di sviluppo illustrate”.
La proposta formativa, unica nel suo genere in tutta Italia, potrà favorire una posizione di rilevanza per Regione Lombardia nell’ambito di una possibile sperimentazione di una modalità nazionale di valutazione della revisione regionale dei casi di cancro intervallo, allo scopo di individuare, in ciascuna regione partecipante, un gruppo di radiologi maggiormente esperti di riferimento per tutti i programmi della regione stessa.
Lo sviluppo della piattaforma tecnologica proposta, elemento qualificante il progetto formativo, potrà consentire di disporre, sia a livello regionale che a livello nazionale, di un archivio dinamico di casistica proveniente da diverse realtà, per facilitare il confronto e la crescita professionale, agevolando l’auto-addestramento dei soggetti coinvolti.