L’esperienza della pandemia, l’impegno quotidiano, il trasloco dalla vecchia alla nuova struttura: “Da quel giorno un milione di cittadini si è rivolto a noi”
Pubblichiamo di seguito una testimonianza degli operatori del Cup di Mantova, che hanno vissuto l’esperienza del trasferimento dalla vecchia alla nuova struttura.
Sono passati 5 anni dall’apertura del Nuovo Cup di Mantova nella sede della vecchia Lavanderia, ribattezzata Pala 20; eravamo in piena pandemia Covid e tutto stava cambiando.
Nel vecchio Cup c’erano le file separate per prenotazione e ritiro referti, tutti all’esterno con pioggia o con sole, in attesa di potersi accomodare nelle 10 sedie rimaste al coperto.
Le regola del distanziamento, delle mascherine, del gel per le mani, della misurazione della temperatura con la pistola a mano, mettevano a dura prova la pazienza degli utenti e degli operatori; agli sportelli si potevano prenotare solo le urgenze: tanta era la paura dei contagi e ancora non eravamo coscienti della seconda ondata che sarebbe arrivata nell’autunno.
In quel periodo ci siamo trasformati in centralinisti full time, operatori di controllo agli ingressi, esperti di sanificazione e poi siamo andati, per mesi negli hub vaccinali.
Ma abbiamo trovato la forza e il coraggio di “traslocare” nella nuova sede, velocemente riadattata rispetto al progetto originario e dotata delle nuove tecnologie: totem per la chiamata, scanner per la temperatura, sedie distanziate, sportelli protetti, arredi nuovi, postazioni comode.
E la sistemazione dei computer, delle stampanti, degli armadi, delle scrivanie, della documentazione, tutto fatto “in casa” come un’unica grande squadra di tecnici, informatici, amministrativi, affiatati e motivati per presentare al meglio la nuova sede.
Senza chiudere i servizi nemmeno mezza giornata, aprimmo il nuovo Cup alla vigilia di Ferragosto.
Da quel Ferragosto, piano piano, passato il Covid, abbiamo raggiunto quasi mille presenze al giorno, al Pala 20 con 4 servizi funzionanti (punto prelievi, cup, radiologia, consegna referti).
Un milione di cittadini da quel Ferragosto ad oggi, ha messo piede al Pala 20.
Ma la gioia di quei giorni, dopo la fatica, non si può dimenticare.
