Anche Asst Mantova ha introdotto la ricetta per i medici di medicina generale che possono invitare i pazienti alle cure che fanno leva sulla bellezza
Un’indagine per raccogliere informazioni sulle pratiche di prescrizione sociale di attività artistiche e culturali in Italia con finalità di ricerca. Il progetto è del CCW-Cultural Welfare Center, in collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo.
La prescrizione sociale è adottata soprattutto in ambito sanitario e sociale, per migliorare il ben-essere delle persone tramite attività, servizi e risorse di prossimità che, pur non essendo di natura medica, contribuiscono positivamente alla salute.
La prescrizione di attività artistiche e culturali consiste nel promuovere la partecipazione a laboratori creativi, programmi di lettura, attività teatrali, artistiche e museali, integrati in percorsi di cura o prevenzione. Obiettivi: ridurre l’isolamento, migliorare l’umore, rafforzare l’autostima e favorire il benessere mentale e fisico.
Asst Mantova è tra le realtà che hanno sperimentato questa pratica, introducendo quest’anno la ricetta con possibilità di prescrivere attività culturali da parte dei medici di medicina generale, nell’ambito del progetto ‘L’arte di prendersi cura di sé’, destinato appunto a ridurre l’isolamento della popolazione ultra 65enne. Il progetto, ideato a partire dallo scorso anno da Asst Mantova, vede la collaborazione di diversi partner, istituzioni e associazioni che producono cultura, tutti in rete con lo stesso obiettivo.
I principali intenti sono il contrasto all’isolamento e la prevenzione di stati di sofferenza psicologica in persone anziane che hanno ridotto i contatti sociali e che faticano a riprendere l’accesso ai luoghi della bellezza di cui Mantova è particolarmente ricca, grazie ad una fitta agenda di iniziative culturali. Valore aggiunto è anche la partecipazione dei giovani volontari, che saranno attivamente coinvolti per condividere il bello in un’ottica intergenerazionale.
Nei Paesi in cui il ricorso alla prescrizione sociale è una realtà consolidata, come ad esempio il Regno Unito, il medico di medicina generale individua nei pazienti bisogni di salute che possono trovare una risposta adeguata in attività culturali o artistiche e li indirizza a un operatore di collegamento (link worker nel mondo anglosassone) con il quale coopera. Questo professionista li aiuta ad accedere a servizi e organizzazioni locali, come gruppi di sostegno, attività culturali o servizi sociali.
Questo modello di assistenza, ritagliato sulla singola persona, può contribuire ad alleggerire le pressioni sul sistema sanitario, come dimostrano studi recenti. In Italia non è ancora sistematizzato, ma alcune attività pilota stanno crescendo a livello locale. L’indagine intende individuare lo stato dell’arte e può contribuire a sostenere lo sviluppo di questa prospettiva in una fase di ridisegno dei sistemi sanitari e di welfare.
La ricerca promossa dal CCW si apre da oggi con una indagine rivolta a organizzazioni e operatori attivi nei settori artistico, culturale, sociale, educativo e sanitario, Pubbliche Amministrazioni e investitori sociali, che abbiano sperimentato – o intendano farlo – la prescrizione sociale di attività artistiche e culturali o che abbiano svolto attività artistiche e culturali con l’obiettivo di promuovere il ben-essere e la salute.
Rispondere al questionario richiede circa 20 minuti: c’è tempo fino al 30 settembre, sul sito https://culturalwelfare.center/. Le risposte saranno trattate in forma anonima e confidenziale.
La rilevazione è parte di un progetto sulla prescrizione sociale curato dall’area ricerca del CCW, coordinata scientificamente da Annalisa Cicerchia, vice presidente del CCW, grazie alla Fondazione Compagnia di San Paolo-Obiettivo Cultura, Missione Favorire Partecipazione attiva. Il CCW è partner della Fondazione nell’ambito del Cantiere Cultura e Salute, con cui la Missione Favorire Partecipazione attiva porta avanti il supporto ai temi del community welfare caratterizzati dall’interazione tra cultura, salute e ben-essere. Il supporto al lavoro di ricerca, inoltre, rientra negli elementi di strategia della Missione orientato al rafforzamento delle conoscenze e azioni degli ambiti di partecipazione.