Versi dell’anima: “Il cielo ha abbassato gli occhi e veglia su di noi”

Anche nel 2023 è stato bandito il Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio, promosso dall’associazione mantovana La corte dei poeti nell’ambito del Mantova Poesia-Festival Internazionale Virgilio. Il premio presenta due sezioni: Vita di scienza ed arte, per autori noti ed esordienti; L’ozio degli attivi, riservata a persone ospitate in strutture protette. La poesia dei luoghi difesi e tutelati, altrimenti definita ‘poesia dell’anima’, dà spazio all’espressione lirica di persone che praticano la scrittura come elemento di riscatto, di autocura e di reinserimento sociale. Si riportano qui le poesie di vincitori e segnalati della sezione L’ozio degli attivi, provenienti da case circondariali e strutture di cura e pubblicate nell’antologia del premio.

Di seguito le poesie del terzo classificato:

Fabiano Rizzo – Nato a Strasburgo nel 1977, di nazionalità italiana, frequenta la Comunità Terapeutica Riabilitativa Psichiatrica Casa Varazze – Savona.

 

Gli incapaci

L’ orologio
non fa alcun ticchettio
rispetta anche lui
il silenzio della luna e delle stelle
che si telegrafano tra loro
Il cielo
ha abbassato gli occhi
e veglia su di noi
L’ affanno degli angeli
è diventato un dolce respiro
Ma come dice Vasco
la notte non è più sicura
nel suo assopimento
ha qualcuno che rompe
in una falsa tregua
tocca muoversi a intuito
nemmeno davanti alla televisione sei al sicuro
Un’ altra dose di veleno
per ammazzare il tempo
fino al mattino successivo
quando si sveglieranno gli incapaci
che ti salvano la vita.

Antichi sapori

La banalità mi abbatte
ma resta acceso il fuoco
e nelle occasioni adatte
prendo aria come in moto
ma ora dal mio letto
non so perché staccarmi
se ciò che ti propongono
sa solo annoiarti,
la tv dopo un po’ mi manda in coma
esco e vedo troppe marionette in scena
mosse da mani con finti pudori
senza assaporare gli antichi sapori.
Fanno di nascosto ciò che in pubblico condannano
non sentono pareri ma di petto comandano.
Resto dietro un vetro che col fiato appanno
volo sul superficiale e cerco più di un senso
voglia di esplorare vari stadi dell’inconscio.
Guardo fisso il punto immobile dell’infinito
in questo viaggio senza ritorno.
Il passato talvolta si affaccia
dalle radici alle tessere mancanti di questo puzzle
con un misterioso futuro
e una vita troppo breve per raccontarla.
Ma comunque tutto questo è straordinario.

 

Mi manchi

Non è facile in quest’oceano di forme e suoni
trovare le parole pescare quelle giuste
per dirti ancora una volta che siamo noi contro il mondo.
A volte
proprio quando sembra il Sole non voglia uscire più
arriva un raggio di speranza ad aspettare chi sembrava nascosto.
In due in tre in mille solitudini rimane chi c’è anche se offeso.
Porta pazienza amore mio.
Ancora così forte la voglia di rinascere ripartire
perdendo la paura di vivere non di morire
Minchia che fatica completare una pagina
con te che ancora una volta manchi alle mie braccia
in un abbraccio dove tutto è in un pugno
compreso il vuoto che ci circonda

con tutto l’andirivieni che c’è o nei silenzi più realizzati.
Siamo oasi nel deserto incolonnati in tangenziale.
Al bancone di un bar o al tavolo di un ristorante io ti rivedrò
prima di andare via
e spero di dire ancora ne voglio ancora
perché se non sazio a tavola sazio almeno nella vita
ché la mia non sia solo un’abbuffata

 

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