Professionisti sanitari insieme per il bene dei cittadini, in un convegno sono state presentate le tesi di laurea e i risultati degli studi su tematiche di rilievo
La sinergia tra ricerca e pratica clinica diventa realtà: questo il messaggio e la posizione dei professionisti sanitari a conclusione del convegno che si è tenuto il 13 dicembre scorso al MaMu Mantova Multicentre dal titolo “La ricerca che migliora le cure”.
L’evento, promosso e organizzato dai direttori didattici dei corsi di laurea delle professioni sanitarie attivi in azienda e dalla struttura della Formazione Aziendale, in sinergia con la Direzione Aziendale delle Professioni sanitarie e Sociosanitarie, si è caratterizzato per la presentazione dei risultati dei lavori di tesi dei neolaureati di tutte le professioni sanitarie dei corsi di laurea delle sedi didattiche di Mantova e dei risultati della ricerca clinica su tematiche caratterizzanti bisogni emergenti e nuovi da parte di dottori di ricerca.
Insieme, per diffondere e promuovere la cultura della ricerca applicata all’identificazione delle migliori risposte ai bisogni di salute della popolazione attraverso una sinergia forte tra professionisti sanitari: questo l’obiettivo centrato e sottolineato nelle conclusioni del pomeriggio da Franco Vallicella, direttore struttura Direzione Aziendale delle Professioni sanitarie e Sociosanitarie, che ha moderato.
Ad aprire i lavori Mara Azzi, direttore generale di ASST Mantova, che ha sottolineato il valore della ricerca quale strumento fondamentale per garantire livelli di assistenza sempre più sicuri, appropriati, efficaci ed efficienti. È intervenuta anche la professoressa Arianna Coniglio, delegata del rettore per i rapporti con le sedi esterne e presidente del corso di studio in Infermieristica, che ha lodato l’iniziativa e rimarcato la necessità di una continua e concreta cooperazione tra mondo accademico e sanitario, per la formazione di professionisti competenti e sempre più coinvolti nella ricerca che, per essere realmente efficace, deve varcare i confini dell’Università ed entrare a pieno titolo nei reparti e negli ambulatori.
Con la relazione di apertura Marina Vanzetta, coordinatore infermieristico dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, ha focalizzato l’attenzione sulla necessaria sinergia tra università, professionisti e cittadini per lo sviluppo della ricerca quale chiave di volta per una vision culturale nuova in cui ricercatori e clinici debbono impegnarsi a collaborare in reti interdisciplinari nazionali e internazionali per migliorare la qualità delle cure.
Ampio spazio è stato dato nelle relazioni – focus del convegno – a temi di rilevanza clinica quotidiana nell’ambito assistenziale: dalle strategie infermieristiche per la prevenzione del dolore procedurale eticamente sostenibili, all’utilizzo di un questionario per l’accertamento della conoscenza e consapevolezza delle persone con diabete di tipo 2 rispetto alla propria patologia quale punto di partenza per una educazione terapeutica mirata e personalizzata; dalla soddisfazione materna come indicatore di qualità, all’efficacia dello screening dei disturbi perineali legati a gravidanza e parto e al percorso assistenziale di accompagnamento rivolto alle famiglie con prognosi fetale infausta.
Nell’area riabilitativa sono state approfondite tematiche di elevato impatto sociale: dalle caratteristiche neurofisiologiche del dolore all’arto fantasma, al trattamento dei riflessi arcaici in bambini affetti da paralisi cerebrali infantili fino allo studio di un protocollo di teleriabilitazione rivolto a soggetti con Malattia di Parkinson; dall’analisi della partecipazione comunicativa e delle funzioni esecutive nei bambini con disturbo di linguaggio all’esplorazione delle caratteristiche di femminilità e mascolinità della voce nelle persone transgender nella prospettiva di personalizzazione delle cure sviluppato attraverso la Medicina di Genere.
Infermieri, ostetriche, fisioterapisti e logopedisti hanno messo in luce la ricchezza dell’elaborazione di studi di rigorosa qualità metodologica e il valore dell’applicazione dei risultati della ricerca scientifica alla pratica clinica impegnata ogni giorno a rispondere ai bisogni e ai desideri – come suggerito da Marina Vanzetta – dei cittadini.
A chiusura dell’evento, l’enfatizzazione da parte di Franco Vallicella della prospettiva di crescita e di sviluppo delle professioni sanitarie che origina dall’applicazione dei risultati della ricerca alla pratica clinica e l’auspicio di un appuntamento annuale per un incontro-confronto tra i professionisti per migliorare e personalizzare, a partire da solide basi scientifiche, le risposte ai bisogni di salute dei cittadini.
A cura dei direttori didattici dei corsi di studio in Infermieristica, Fisioterapia, Logopedia e Ostetricia