Il dermatologo che ama la storia della medicina: “Ci aiuta ad essere più consapevoli del nostro mestiere”

Andrea Zanca, membro dell’Accademia Virgiliana: “Dovrebbe essere un esame universitario per i nuovi medici. Fondamentale guardare al passato”

Andrea Zanca, che ha maturato una lunga carriera da direttore della struttura di Dermatologia di Asst Mantova terminata di recente con il pensionamento, coltiva da anni un amore per la storia, in particolare quella della medicina. È membro dell’Accademia Virgiliana dal 2014: in questa veste ha svolto un’intensa attività, scrivendo articoli e partecipando a convegni come relatore. Perché senza sapere da dove veniamo, non conosceremo bene il presente e non potremo nemmeno affacciarci sul futuro con la consapevolezza che serve per affrontarlo.

Cosa significa per lei appartenere a un’istituzione così prestigiosa per Mantova e alla tradizione che porta avanti?

La motivazione principale è fornire il mio contributo alla diffusione della cultura, in particolare a quella della mia città. Essere socio dell’Accademia Virgiliana è un onore. Mi consente di confrontarmi con eminenti studiosi delle varie discipline e partecipare a iniziative culturali di alto profilo.

Come è nata la sua passione per la storia della medicina?

È arrivata tardivamente, anche se di tanto in tanto ho spesso curiosato e sfogliato varie pubblicazioni, seguendo l’esempio di mio padre. Quando c’è una forte passione, il tempo si trova, nonostante l’impegno professionale.

Quanto è importante per un medico di oggi conoscere la storia della medicina?

Per un addetto ai lavori è, a mio parere, fondamentale. Possedere nozioni storico-mediche non significa solo avere coscienza delle metodiche diagnostiche e terapeutiche del passato, ma anche perfezionare saperi di filosofia, storia sociale, politica e altre discipline che dovrebbero consentire una maggior consapevolezza del ruolo del medico nella società.

È una disciplina che s’insegna alla facoltà di Medicina? Se non lo è, pensa che dovrebbe rientrare nei programmi di studio?

Non conosco lo stato attuale dell’insegnamento universitario in questo ambito. Esistono cattedre della disciplina, ma mi risulta che non siano granché considerate in molti atenei. Credo che dovrebbe essere uno dei primi esami obbligatori per chi inizia il percorso di studi medici.

Nonostante il progresso continuo della Medicina, c’è ancora qualche lezione che possiamo apprendere dal passato?

A questo proposito citerò un esempio: se i medici del secolo XIX avessero considerato con più attenzione le riflessioni di fine Seicento di Giovanni Maria Lancisi, docente alla Sapienza di Roma, si sarebbe capito molto tempo prima il ruolo delle zanzare nella trasmissione del plasmodio, cioè la causa della malaria.

Se potesse incontrare un grande medico della storia e conversare con lui, chi vorrebbe che fosse? Di cosa le piacerebbe parlare?

Leggendo un manuale di storia della medicina si incontrano molte figure di grandi scienziati, alcuni geniali. Tuttavia, più modestamente, mi piacerebbe dialogare con Giovan Battista Soresina, nato a Badia Polesine nel 1805 e morto a Milano nel 1885: per molti anni medico condotto di Sermide, fu imprigionato nel Castello di San Giorgio per avere cospirato contro l’impero Asburgico. C’è chi dice che sia stato in carcere per quattro anni, molto più probabilmente ci è rimasto quattro mesi, grazie a un’amnistia. Tra i suoi vari scritti possiamo conoscere la situazione igienico-sanitaria di Mantova intorno alla metà dell’800. Scrisse anche su ‘La Lucciola’, giornale quindicinale mantovano fondato da Paride Suzzara Verdi, che aveva come scopo principale l’istruzione delle classi meno abbienti. Soresina fu autore di articoli sulle norme igieniche per le partorienti sulla prevenzione del colera. A Milano fondò la rete di dispensari dedicati alla lotta contro le malattie veneree, allora molto diffuse. Fondò inoltre la prima rivista specialistica italiana, il ‘Giornale italiano delle malattie veneree e delle malattie della pelle’, il cui primo numero uscì nel 1866. Da allora il periodico, pur con denominazioni diverse, non ha mai interrotto la sua pubblicazione. È l’organo ufficiale della Sidemast, la principale società di Dermatologia italiana.

Elena Miglioli è il direttore del periodico Mantova Salute, responsabile dell’Area Ufficio Stampa e Comunicazione di ASST Mantova. Giornalista professionista, scrittrice, poetessa. Ama tutte le forme d’arte, ma mette la musica (classica) al primo posto.

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