Sotto la lente oltre 300 pazienti. La ricerca può essere molto utile per gli utenti TAO
Di Massimo Franchini
Direttore struttura Immunoematologia e Medicina Trasfusionale ASST Mantova
Un gruppo di professionisti del Poma ha firmato una importante scoperta scientifica. Sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale Journal of Thrombosis and Thrombolysis i risultati di uno studio che ha analizzato più di 300 pazienti sottoposti a gastroscopia in urgenza per sospetta emorragia. La ricerca ha messo in luce per la prima volta una associazione tra il gruppo sanguigno O e il rischio di emorragie gastriche. È stato inoltre osservato un ulteriore aumento del rischio nel caso in cui il paziente assuma anche farmaci anticoagulanti o antiaggreganti.
I risultati di questa ricerca hanno una notevole importanza pratica dal momento che possono aiutare il clinico a individuare quei pazienti a elevato rischio di gravi complicanze emorragiche dopo procedure invasive, permettendogli così di mettere in atto tutte le misure preventive più appropriate.
In particolare, i risultati di questo studio possono essere d’aiuto per i numerosi pazienti (più di 4.000) in terapia anticoagulante orale (con Coumadin o i nuovi anticoagulanti orali) seguiti presso il centro TAO/NAO del SIMT-Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ASST di Mantova. Questi pazienti sono per la maggior parte anziani e non raramente devono essere sottoposti a procedure invasive (colonscopie o gastroscopie) o interventi chirurgici con un aumentato rischio emorragico.
L’aver individuato un importante fattore di rischio per emorragie (cioè il gruppo sanguigno O) permette pertanto di instaurare precocemente in questi pazienti fragili una profilassi anti-emorragica in modo da ridurre il rischio di questa grave complicanza.
I medici del SIMT stanno attualmente studiando l’associazione del gruppo sanguigno in altre condizioni critiche, soprattutto nei pazienti chirurgici adulti e pediatrici, coinvolgendo altri professionisti del Poma.