La donazione e trapianto di organi e tessuti da persona vivente o deceduta: une cura per molte patologie e un gesto di responsabilità civile

Il lavoro del Coordinamento ospedaliero di procurement fra reperimento, organizzazione e sensibilizzazione

Il trapianto di organi o di tessuti rappresenta una cura (talvolta l’unica) per molte gravi patologie. Perché questo possa realizzarsi è necessario il prelievo da un’altra persona, vivente o deceduta, che abbia espresso in vita il proprio consenso alla donazione e che presenti determinate condizioni cliniche di idoneità.

Alberto Biondo

La donazione di organi da paziente deceduto può avvenire solo in Terapia Intensiva. Il paziente qui ricoverato che può essere considerato come ‘potenziale donatore’ è colui che ha subito un danno cerebrale devastante (di natura cerebrovascolare, traumatica o altro). Questa situazione può evolvere in una condizione di morte cerebrale (morte del cervello in toto che biologicamente e legalmente, una volta accertata, configura il decesso dell’individuo) oppure in una gravissima disabilità neurologica permanente. Nel primo caso, una volta fatta diagnosi, si procederà all’accertamento di morte con criteri neurologici.

Nella seconda evenienza, dopo valutazione medica collegiale e colloquio di condivisione con i familiari, si può arrivare a considerare inaccettabile per il paziente la qualità di vita che deriverebbe dalla lesione subita. Si può allora procedere con la desistenza medica e la sedazione palliativa: vengono sospese le terapie di supporto vitale, ormai futili e non proporzionate, e si somministrano al paziente dei farmaci ad effetto sedativo-analgesico per alleviarne le sofferenze.

La decisione di sospendere le cure si basa sempre su un ragionamento medico prognostico e non è mai legata ad un’eventuale donazione di organi, la quale viene presa in considerazione e prospettata solo successivamente alla decisione clinica di desistenza. Entrambe queste condizioni devono portare i medici curanti a pensare alla donazione, sia in termini di cura a distanza per un’altra persona, sia per rispettare la volontà del malato qualora la abbia espressa in vita o venga riportata dai familiari.

Il Coordinamento Ospedaliero di Procurement di organi e tessuti dell’Asst Mantova è stato istituito nel maggio 2022. La sua funzione è quella di organizzare e coordinare a livello ospedaliero l’attività di reperimento di organi e tessuti, sensibilizzare e formare gli operatori affinché l’ospedale partecipi fattivamente all’attivazione di donazione e trapianto della rete regionale e nazionale. Interviene inoltre nei colloqui con i familiari dei pazienti deceduti per fornire supporto e spiegazioni riguardo un processo tanto delicato e complesso.

Nei primi nove mesi del 2024 a Mantova sono stati effettuati prelievi di organi da 6 pazienti deceduti in Terapia Intensiva, la cui morte è stata accertata con criteri neurologici, e ad ottobre scorso è stata effettuata la prima donazione a cuore fermo da una paziente per la quale è stata presa la decisione di sospendere i trattamenti in seguito alle gravi neurolesioni riportate.

A questo si aggiungono i numeri più ampi dei prelievi di cornee, che coinvolgono tutti i reparti dell’ospedale e ci portano a valutare tutti i pazienti deceduti di età inferiore o uguale a 85 anni. Infine la procedura di prelievo multitessuto (cornee più un altro tessuto tra cute, muscoli, ossa, segmenti vascolari e valvole cardiache) che siamo riusciti a realizzare l’anno scorso su un paziente deceduto in rianimazione, ma che può potenzialmente interessare qualsiasi decesso all’interno dell’azienda e per la quale sono stati effettuati e sono tutt’ora in essere incontri di formazione per tutto il personale sanitario.

Di Alberto Biondo, responsabile coordinamento ospedaliero di procurement per la donazione organi e tessuti

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