Dialoghi sulla genitorialità, il percorso a Palazzo Ducale migliora il benessere di future mamme e papà

Visita guidata e scrittura sulla base delle emozioni provate per i partecipanti, grazie alla collaborazione fra museo e consultorio

Dopo la riuscita esperienza del progetto ‘Le imprese di Isabella d’Este’, visite guidate a Palazzo Ducale rivolte alle donne all’interno del progetto ‘Violenza di genere: formiamoci per fermarla’, nei mesi di ottobre e novembre 2024 abbiamo proposto un percorso dedicato alle donne in gravidanza con i propri partner o accompagnatori scelti a loro piacere. Un test di valutazione dell’esperienza ha fornito risultanti incoraggianti che hanno evidenziato un miglioramento dell’umore, dell’entusiasmo e dell’attenzione, quindi del benessere generale.

Perché un percorso a Palazzo Ducale durante la gravidanza? Come abbiamo già avuto modo di raccontare, l’OMS ha pubblicato uno studio in cui viene dimostrato che produrre arte ed usufruirne migliora la qualità della vita delle persone nei percorsi di cura ma anche nell’ambito della prevenzione e promozione della salute.

Gli studi hanno rilevato, in particolare, che visitare un museo aumenta il livello di serotonina, un neurotrasmettitore noto come ‘elemento chimico felice’ grazie al quale migliora il nostro tono dell’umore e si riduce la quantità di cortisolo che è l’ormone che ci indica il livello di stress. L’arte può quindi essere d’aiuto anche in un momento così particolare nella vita di una donna e di una coppia: il diventare genitori.

Secondo la psicologa Silvia Vegetti Finzi l’arte incide profondamente nel rapporto madre-bambino fin dalla gravidanza. Il godimento estetico suscita una condizione fisica e psichica di calma e armonia che si trasmette al bimbo. Quindi in relazione al tema del benessere e della maternità, il museo può contribuire a sviluppare la capacità di trasmettere il senso che l’arte comunica, la ricchezza di significati che offre. Può essere un luogo di riconoscimento, di riflessione su di sé e sull’altro.

La visita di un museo, in un percorso di questo tipo, si arricchisce quindi di nuovi obiettivi: star bene, con gli altri e nello spazio che ci circonda. Il percorso diventa occasione per riflettere sul filo che collega la nostra storia con le storie che si incontrano passeggiando per il Palazzo. Storie di miti ma anche di genitori, inclusa una madre come Isabella D’Este.

Il percorso guidato

Gli elementi salienti del percorso sono stati: la Camera Picta dove nelle rappresentazioni di padri e figli troviamo già anticipate le aspettative dei genitori nei confronti delle carriere dei discendenti (chi diventerà Cardinale, chi Marchese, chi militare e così via): appartamento di Troia dove l’attenzione dei partecipanti si è concentrata sul Sogno di Ecuba, nel quale Ecuba sogna una rappresentazione simbolica del figlio, e sulla scena di Laocoonte che affronta due serpenti per proteggere i propri eredi. Quindi lo stucco di Crono, in cui è rappresentato il mito di Crono che divora i figli perché gli è stato profetizzato che sarebbe stato detronizzato da uno di loro. Sarà poi Zeus, suo figlio, protetto dalla madre, a sconfiggerlo e liberare i propri fratelli. Scrigno finale l’appartamento vedovile di Isabella D’Este con le sue imprese e le sue contraddizioni, di madre in contrasto con il figlio venerato, sul quale aveva riposto tutte le proprie aspettative. Al termine del percorso un laboratorio di scrittura conclusivo che ha dato ai partecipanti la possibilità di riflettere sul loro diventare genitori a partire da suggestioni proposte dalle conduttrici.

La scrittura è stata scelta come metodo di espressione dal momento che riflette il modo di agire di ognuno, frutto di frammenti narrativi e storie ereditate che ritrasmettiamo a nostra volta. I luoghi raccontano, sono luoghi di memoria e questa memoria viene tramandata. Lo scrivere diventa un momento per fermare il rumore del proprio tempo.

Metodo di valutazione del benessere

A fronte del percorso tra le sale di Palazzo Ducale che abbiamo descritto, dobbiamo ora specificare come è possibile dimostrare, concretamente, l’impatto positivo che ha avuto sul benessere psicologico dei partecipanti, che sono stati complessivamente 24 su 3 incontri (16 e 23 ottobre, 13 novembre 2024)

Per farlo abbiamo utilizzato uno strumento chiamato “Toolkit UCL per la misurazione del benessere al museo”. Il Toolkit UCL è stato concepito per aiutare le persone che sono coinvolte nella gestione dei progetti museali valutando l’impatto del loro lavoro sul benessere psicologico del pubblico. Testato in tutto il Regno Unito, è stato prodotto dai ricercatori dell’University College London (UCL) Museums & Public Engagement e finanziato dall’Arts & Humanities Research Council (AHRC).

 

 

 

 

 

 

 

Il Toolkit UCL è composto da differenti questionari formulati per essere somministrati a differenti gruppi di fruitori. Nel nostro caso abbiamo scelto di utilizzare un ombrellino (nelle immagini, i riscontri prima e dopo la visita guidata) che rileva gli stati d’animo positivi. Seguendo le istruzioni, i partecipanti devono valutare in che misura, in quel momento, provano le emozioni o gli stati d’animo descritti da sei parole presenti sullo strumento. Per comprendere l’impatto dell’attività abbiamo condotto due misurazioni: la prima in un momento precedente all’attività, per stabilire una base di partenza, e la seconda a conclusione dell’evento, in modo da poter confrontare eventuali cambiamenti nel benessere dei partecipanti.

Le visite guidate si sono svolte in tre differenti date. L’incremento del benessere generale è stato del 27,86 per cento nella prima data, del 19,81 per cento nella seconda e del 17,02 per cento nell’ultima. I dati sono stati ricavati, con appositi calcoli, dal confronto tra le rilevazioni nel pre-visita e nel post dopo due ore di tour. Riportiamo, a titolo di esempio, il grafico di sintesi delle rilevazioni effettuate in occasione dell’ultima visita svoltasi in data 13 novembre 2024.

Cogliamo l’occasione, in conclusione, per ringraziare il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso, e la funzionaria Giulia Marocchi, che ci hanno permesso di realizzare questa iniziativa. Federica Ruvolo, guida d’eccezione, che ci ha accompagnati per le sale narrandoci di storie a noi sconosciute. Un doveroso riconoscimento anche a Francesca Frati che ci ha fatto conoscere il Toolkit, dandoci la possibilità di sperimentarlo sul campo e verificarne il valore concreto.

Legenda valori assegnati ad ogni emozione: 1=per nulla; 2= poco; 3=abbastanza; 4=molto; 5=moltissimo

Di Martina Mazzi e Roberta Pasotti, assistenti sociali Asst Mantova

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