Laboratorio esperienziale con un team di assistenti sociali ed educatrici per affrontare i bisogni di rassicurazione e sostegno nella fase di inserimento dei bimbi
Qualcosa che luccica è il titolo di un progetto che io e Camilla Scaravelli, operatrici del consultorio di Curtatone, abbiamo promosso in collaborazione con l’assistente sociale Isabella Pallone del Comune di Bagnolo San Vito. Destinatari i genitori dei bambini dell’asilo nido di San Biagio, gestito dalla cooperativa Il Giardino dei bimbi, avente per oggetto le problematiche educative e relazionali che gli stessi genitori avevano espresso alle educatrici.
Il team formato dalle assistenti sociali e dalle educatrici ha condotto un laboratorio esperienziale con i genitori, a conclusione del quale vi è stato l’incontro con la psicologa del consultorio.
I bisogni di rassicurazione e sostegno espressi dai genitori durante l’inserimento del bambino e nei contatti quotidiani sono stati al centro del lavoro di gruppo, nell’intento di far dialogare tra loro i partecipanti, valorizzando la specificità di ciascuno e stimolando il confronto. Tutto ciò con la finalità dell’integrazione tra asilo nido e famiglia e per promuovere il benessere nelle relazioni educative e affettive.
Si è data comunque molta importanza alla creazione di connessioni di gruppo, con uno sguardo allargato al contesto territoriale, comprendente sia il Comune che il consultorio di Curtatone.
I genitori, infatti, oltre ad esprimere le esigenze legate all’ambito familiare, hanno messo in evidenza il bisogno comunitario, andando oltre l’individualismo e il ripiegamento su se stessi, caratteristico di questi ultimi anni.
A conclusione dei due incontri e nei locali accoglienti dell’asilo nido, si è tenuta la conferenza di Camilla Scaravelli, dal titolo ‘Far diventare grandi: come incoraggiare i nostri bambini a crescere tra desiderio di protezione e spinta all’autonomia’.
Per rispondere alle varie domande sono stati fatti numerosi esempi circa il ruolo del genitore che deve supportare ed incentivare l’individuazione/separazione dei piccoli, pur mantenendo una relazione di supporto e la costruzione condivisa delle regole.
Nell’entusiasmo scaturito da questi incontri, sia i genitori che le educatrici hanno auspicato di riproporre in futuro l’esperienza.
Di Laura Coghi, assistente sociale consultorio Curtatone