Il 118 compie 30 anni: una missione che va oltre il soccorso

Il direttore Pierpaolo Parogni: “Ogni operatore si sente partecipe delle sconfitte e del dolore di chi soccorre. Dai miei collaboratori ho imparato spirito di sacrificio e solidarietà”

Nel 2022 ricorre il trentennale del 118. Il direttore della sede di Mantova Pierpaolo Parogni racconta la realtà del soccorso sulle strade della provincia. Un lavoro delicato e complesso, che si intreccia con il dramma della pandemia ancora in corso.

Quali sono le principali attività svolte dal 118 e come viene gestita l’emergenza nell’emergenza: il Covid?

Le AAT-Articolazioni aziendali territoriali mettono a disposizione del 118 i mezzi di soccorso. Controlla inoltre la loro performance e verifica che rispondano ai requisiti minimi, dettati da Regione Lombardia. Alle AAT fanno inoltre capo i progetti Prodae (relativi alla Pubblic Acces Defibrillation), la piattaforma Games (Gestione e Assistenza a Manifestazione ed Eventi Sportivi) e non ultimo la formazione del personale, dei soccorritori e dei laici.

La mission principale è il soccorso sanitario extra-ospedaliero, garantito tramite la rete delle 7 postazioni avanzate e delle 14 postazioni di base disseminate sul territorio. Abbiamo anche il compito di garantire una risposta in caso di maxi-emergenze – come major incident, terremoto, alluvioni – e arrivare, dove necessario, con il carrello del lotto scorta maxi emergenza in dotazione. Del nostro team fa parte Il coordinatore infermieristico Gino Tosi, esperto disaster manager.

La pandemia ha dimostrato che l’operatività del sistema di soccorso extra-ospedaliero deve essere in grado di adattarsi alle diverse esigenze, mostrando un alto livello di competenza e resilienza. La rimodulazione della distribuzione dei mezzi di soccorso, con la capillare distribuzione sul territorio lombardo, affiancato da una flessibilità del personale sanitario, ha permesso di dare una risposta, efficiente in rapporto a un tasso di contagi pari a zero. Specialmente alla prima ondata.

I numeri dell’attività del 118 a Mantova?

Gli interventi di soccorso sanitario extra-ospedaliero superano i 30mila all’anno, con un trend in crescita ogni anno di almeno il 3 per cento. Nel 2021 gli interventi sul territorio sono stati 39.664, suddivisi per le diverse tipologie di mezzi di soccorso: 5.963 per i mezzi avanzati; 220 per l’elisoccorso e 33.580 per il soccorso di base. Nei mezzi di soccorso di base l’equipaggio è composto da soccorritori abilitati e certificati al servizio di soccorso extra-ospedaliero. I mezzi di soccorso avanzati e l’elisoccorso dispongono di personale sanitario a bordo: medico e infermiere oppure il solo infermiere oltre all’autista soccorritore a seconda dei casi.

Come si coordina il 118 con ASST Mantova?

I rapporti dell’AAT, articolazione di AREU-Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, con l’ASST sono regolati da una convenzione regionale. L’AAT fa parte del dipartimento Emergenza Urgenza di ASST, diretto da Gian Paolo Castelli, che fornisce il personale sanitario, (medici, infermieri e autisti soccorritori) ad AREU. Questo personale è in carico all’AAT che ne coordina l’utilizzo sul servizio di soccorso extra-ospedaliero. Il personale ha una dipendenza contrattuale con ASST, gerarchico-funzionale con AREU.

Soccorrere le persone. Quale aspetto del lavoro la tocca di più dal punto di vista emotivo e umano?

Particolari situazioni come un arresto cardiaco, oltre ad attivare il sistema adrenergico, la cosiddetta scarica di adrenalina, richiedono di tener sotto controllo l’emotività. Non è mai facile comunicare cattive notizie a chi ha rapporti affettivi con la vittima. Diventa ancor più difficile farlo senza essere coinvolti e sopraffatti. Nessuno di noi è impassibile. Ciascuno si sente partecipe della sconfitta e del dolore altrui. Questo aspetto è tanto più preponderante, quanto più giovane è la persona che soccorriamo.

C’è qualche episodio che le è rimasto particolarmente impresso in questi anni di direzione AAT?

Di fronte all’emergenza, che come uno tsunami è piombata addosso a tutti noi, ho visto il personale reagire in modo pronto e solidale. Mentre la pandemia creava disordine, panico e preoccupazione, lo spirito di sacrificio e la capacità di mettersi a disposizione, anche rinunciando al riposo, ha delineato la personalità degli operatori sanitari. In molti sono andati nei luoghi dove la pandemia aveva più colpito. Lodi, Cremona. Per portare sostegno ai colleghi delle altre AAT lombarde. Non ho mai sentito un lamento, solo parole di incoraggiamento gli uni verso gli altri. In quei giorni di dolore e sacrificio io ho appreso proprio da loro, dai miei colleghi e collaboratori cosa voglia dire essere operatori del soccorso extra-ospedaliero.

Elena Miglioli è il direttore del periodico Mantova Salute, responsabile dell’Area Ufficio Stampa e Comunicazione di ASST Mantova. Giornalista professionista, scrittrice, poetessa. Ama tutte le forme d’arte, ma mette la musica (classica) al primo posto.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

Archivi
Categorie
Iscriviti alla newsletter