Un percorso punta a perseguire efficacia e appropriatezza nelle prestazioni rivolte a persone in condizioni di fragilità e con bisogni complessi
Il 27 novembre scorso, in una plenaria finale nella sala convegni di ATS, si è concluso il gruppo di miglioramento di ASST Mantova dal titolo “Punto Unico di Accesso e Unità di Valutazione Multidimensionale – Strumenti e metodi per la valutazione e per la presa in carico multidisciplinare dell’utente” organizzato in collaborazione con ATS Val Padana e Ambiti Territoriali Sociali della provincia.
Questo momento conclusivo ha rappresentato un’occasione di sintesi del lavoro dei circa 110 persone che hanno partecipato al percorso, da maggio 2024 in 4 gruppi corrispondenti ai 4 distretti della ASST, con 3 tutor per ogni gruppo (1 tutor della ASST, un tutor di ATS Valpadana e 1 tutor di Ambito territoriale).
L’obiettivo del lavoro, che proseguirà anche nel 2025, è stato quello di perseguire efficacia e appropriatezza nelle prestazioni socio sanitarie rivolte alle presone in condizioni di fragilità e con bisogni complessi, attraverso un sistema unico di accoglienza della domanda e di gestione integrata del progetto assistenziale. In questo senso, gli operatori dei vari enti coinvolti si sono adoperati per creare un sistema che superi la frammentazione dei percorsi, nel processo che va dall’accoglienza fino alla giusta risposta di assistenza.
All’interno delle Case della Comunità, il Punto Unico di Accesso e l’Unità di Valutazione Multidimensionale diventano quindi luoghi di integrazione per dare corpo alla continuità delle cure e per contribuire a un processo di cambiamento nei servizi rivolti al cittadino.
Nella giornata conclusiva dopo i saluti della direzione socio sanitaria di ASST e ATS Val Padana, si sono alternati i professionisti di ASST e ambiti, che hanno rappresentato i 4 percorsi affrontati: “percorso di presa in carico del bambino con disabilità” nel Distretto Alto Mantovano, “percorso di presa in carico dell’adulto con disabilità” nel Distretto Basso Mantovano, “percorso di presa in carico dell’anziano con fragilità complesse” nel Distretto casalasco viadanese e “percorso dimissioni protette” nel Distretto Mantovano.
Il quadro emerso dai lavori di questi mesi è particolarmente interessante nel sancire che l’unica via per garantire percorsi in favore dei pazienti fragili, è l’alleanza tra professionisti, oltre che la comunicazione aperta e costante, il confronto reciproco e la formazione congiunta.